«Se nel 2025 verrà applicato il nuovo Nomenclatore tariffario non saranno più riconosciute le prestazioni in ambito domiciliare e per la telemedicina. La riduzione di un terzo delle tariffe per le prestazioni in regime di privato convenzionato potrebbe inoltre comportare forti criticità, con inevitabili ripercussioni sulle già lunghe liste d'attesa e sui cittadini, che non avrebbero più la possibilità di accedere a molti servizi». Lo ha dichiarato la presidente dell'ordine dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (Tsrm e Pstrp) di Torino, Asti e Alessandria Monica Franconeri nel corso dell'audizione in commissione sanità del consiglio regionale del Piemonte, presieduta dal vicepresidente Daniele Valle.
La consigliera del cda Dietisti di Torino, Asti e Alessandria Vittoria Mancino ha premesso che «l'assessore alla Sanità si sta interessando al problema e ha proposto al presidente dell'Albo nazionale un incontro con il capo di gabinetto del ministro della Salute, che più volte ha sottolineato importanza di corretti stili alimentari e di assistenza per curare patologie interessate da questo aspetto».
Le presidenti del Cda Dietisti di Torino, Asti e Alessandria Marina Spanu e di Novara, Vercelli, Verbania e Biella Deborah Carrera hanno inoltre sottolineato come, oltre all'impossibilità di seguire una fascia importante di pazienti, il nuovo stato di cose impedirà di garantire un'assistenza territoriale come indicato dal Pnrr. La commissione ha poi audito la coordinatrice regionale della Federazione italiana aziende sanitarie ospedaliere (Fiaso), Chiara Serpieri, direttrice generale dell'Asl Vco, per un approfondimento sulla gestione delle innovazioni nelle Aziende sanitarie, sul ruolo delle direzioni generali e sulle problematiche di carenza del personale.