Diventare un radioamatore non è solo una questione di tecnica, ma anche di passione. Per molti, è un modo per mettersi alla prova. Riuscire a collegare, con la potenza di una radio e un’antenna magari auto-costruita, un altro radioamatore dall’altra parte del mondo è una soddisfazione unica. Lo sarà anche per la cinquantina di aspiranti “Om” che lunedì scorso nella sede dell’Ispettorato del Ministero delle Imprese e del Made in Italy a Genova hanno partecipato alla sessione d’esame per ottenere la patente di radioamatore. A capo della commissione esaminatrice l’ingegner Vincenzo Zezza, direttore del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta della direzione generale per i servizi territoriali dell’Ispettorato del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’esame attesta la conoscenza di alcuni aspetti fondamentali dell’elettronica, della radiotecnica e delle normative internazionali che regolano l'uso delle radio.
L'esame viene svolto due volte l’anno ed è il primo passo per ottenere la “patente di operatore”. Una volta superato l’esame, si può fare richiesta per ottenere il “nominativo”, una sigla univoca che consente di essere riconosciuti da altri radioamatori in tutto il mondo. Dopo aver ottenuto il nominativo, l'ultimo passaggio è richiedere l'autorizzazione generale che consente di usare le proprie apparecchiature radio per comunicare liberamente sulle frequenze autorizzate.
Quello dei radioamatori è un hobby a tutto tondo, un'attività che si basa sulla passione per la tecnologia, ma anche sul desiderio di divertirsi, sperimentare e, perché no, fare nuove amicizie in tutto il mondo. Ogni collegamento riuscito, ogni nuovo traguardo raggiunto, ogni sfida vinta (come un contest o una nuova tecnica di comunicazione) è una soddisfazione che solo un vero appassionato può provare.
Oggi i radioamatori nel mondo sono oltre 2 milioni. Il radioamatore è una figura più moderna e dinamica che mai, impegnata non solo nel proprio hobby, ma anche nel supporto a situazioni di emergenza e nell’avanzamento delle tecnologie di comunicazione.
I radioamatori giocano un ruolo fondamentale nei momenti di emergenza. In caso di calamità naturali, quando le normali linee di comunicazione come telefono e internet vengono interrotte, è la rete radioamatoriale che, con risorse minime e in tempi rapidissimi, riesce a ristabilire il contatto tra le persone, permettendo di inviare e ricevere informazioni cruciali. Le istituzioni e i servizi di emergenza si affidano frequentemente ai radioamatori per garantire le comunicazioni in scenari di crisi come è successo durante il terremoto dell’Aquila del 2009. Nel mondo moderno, dominato da internet e smartphone, può sembrare strano parlare di radioamatori. Tuttavia la tecnologia di comunicazione che utilizziamo quotidianamente esiste grazie all’inventiva e alla passione di pionieri della radio, molti dei quali erano radioamatori. Senza di loro, forse oggi non avremmo le tecnologie di trasmissione digitale che usiamo ogni giorno.