"Droghe sintetiche legate a malattie mentali nei giovani"

L’allarme del professor Testino: «Hanno potenza anche mille volte la morfina, uno su dieci diventa psicopatico»

Monica Bottino 16/07/2024
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Pillole pericolose
Lo sballo è facile. Troppo facile. Arriva addirittura a casa, sotto forma di un pacchetto con scritto sali da bagno, o fertilizzante, o deodorante per l’ambiente. I ragazzi che vogliono «farsi» lo sanno bene che sul web, ormai, si trova di tutto, anche la droga sintetica più pericolosa. Ed essere aggiornati per contrastare questi fenomeni è un impegno costante per i medici. Lo conferma Gianni Testino, direttore del Dipartimento  Educazione a corretti stili di vita e programmi di comunità di Asl3 genovese. «Si sta parlando molto, in questi giorni, di nuove droghe - spiega il professor Testino - è stata presentata una Relazione al Parlamento su questo tema, e i nostri dati confermano un trend in aumento, molto preoccupante: l’11 per cento dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni fa uso di sostanze sintetiche...». I dati raccolti da Dipartimento genovese grazie al lavoro capillare svolto nelle scuole negli ultimi anni precisano ancora di più i margini del fenomeno: un ragazzo su 10, tra i 16 e i 17 anni, ha dichiarato di fare uso di droghe sintetiche, anche sporadicamente, con percentuali che scendono, ma sono comunque significative anche a età inferiori: l’8,5% a 15 anni; il 5,7% a 14 anni; il 3% a 13 anni e il 2% a 11-12 anni. E le percentuali aumentano di molto, se si parla di cannabis. «I nostri dati ci dicono che il 37% dei ragazzi tra i 16 e i 17 anni consuma cannabis - spiega Testino - un dato che è comunque del 17% tra nella fascia 14-15, e dell’11% tra i tredicenni». Il mercato è fiorente, e ogni settimana arriva dalla Cina o dall’India qualche nuova sostanza più potente, più «performante». Parliamo di Fentanyl, oppiacei sintetici, Ketamina. «Rispetto alle foglie di marijuana naturali, queste sostanze create in laboratorio aumentano la componente psicoattiva da 60 a 300 volte - fa notare il medico - senza contare che nei nuovi oppioidi sintetici, tipo Fentanyl, la potenza aumenta da 50 a 200 volte rispetto alla morfina. Esiste anche il Carfentanyl, ultimo arrivato, che rispetto alla morfina è mille volte di più».
Facile immaginare cosa accade alle menti di chi ne fa uso, anche sporadico. «Abbiamo discusso recentemente a un congresso a Genova di un caso ligure di un giovane che ha sviluppato in breve tempo fortissimi disturbi paranoici, allucinazioni, attacchi di panico... ha perso la capacità di rapporti sociali, non è un caso limite, visto che i dati scientifici ci dicono che il 12-15% di ragazzi che si spingono a usare queste droghe sintetiche svilupperanno in pochi anni psicopatologie che li accompagneranno per tutta la vita».
Ci si chiede come arginare il fenomeno e spesso ci si sente impotenti. «Il lavoro che svolgiamo da anni con le scuole sta cominciando a dare frutti, perché andiamo nelle classi degli ultimi anni della Primaria, dove i bambini sono ancora pronti a recepire queste informazioni in maniera corretta - dice il medico che si dedica all’attività divulgativa con la collaborazione di Patrizia Balbinot, referente per le scuole - Già in terza media c’è un cambio di approccio, ma speriamo che chi ha capito il problema sia fonte in informazione anche per i coetanei». Importante la presenza delle famiglie, che devono vigilare sui figli, e notare anche cambiamenti di umore, fenomeni di ritiro sociale o altre modificazioni di comportamento che potrebbero indicare che qualcosa non  va. Il resto lo deve fare la società degli adulti, che a volte è gravemente deficitaria. «Basti pensare che ci sono moltissime persone che ritengono normale fare uso di cocaina», in maniera trasversale tra le classi sociali, o che «abusano di alcol fino a diventarne schiavi, e sviluppando ancora da giovani patologie alcolcorrelate che presto li portano a gravi conseguenze di salute». 
Non è un caso che le cirrosi e i trapianti di fegato vedano pazienti sempre più giovani, anche under 40. 
Tra le attività di divulgazione del Dipartimento anche la pubblicazione di un libretto dal titolo «Attività fisica ed educazione a corretti stili di vita», un manuale prezioso per le famiglie e per chi vuole cambiare approccio per migliorare la propria salute.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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