Nuova vita agli abiti per proteggere l'ambiente
C-City Genova città circolare: tessile sostenibile, al Blue District, nasce per promuovere una nuova cultura
Negli spazi rinnovati del Genova Blue District in via del Molo 65A/r è nato "C-City – Genova Città Circolare: tessile sostenibile”, progetto ideato dal Comune di Genova e Job Centre srl in qualità di soggetto attuatore, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo.Tutti i partner del progetto - Confartigianato Liguria, CNA - Federmoda, Legambiente Polis, Humana People to people, l’Università di Genova – Dipartimento di Architettura e Design e l’Istituto Duchessa di Galliera - contribuiranno attraverso la co-progettazione territoriale e saranno protagonisti attivi nella realizzazione dell’Expo esperienziale previsto per fine febbraio 2025.
"C-City - Genova Città Circolare: tessile sostenibile" parte dall’evidenza degli enormi margini di miglioramento che si potrebbero ottenere con l’adozione di buone pratiche individuali o di processo, il riuso creativo dei materiali, nonché dalla comprensione di quanto le nuove tecnologie potrebbero favorire su scala locale, nazionale e internazionale in materia di consumo spropositato di tessile. Attraverso un’azione di co-progettazione territoriale e la creazione di una community aperta e inclusiva, saranno promosse attività di scouting e sostegno di start up, imprese creative e artigiane, parallelamente all’organizzazione di eventi e iniziative finalizzate allo scambio e al riuso.
«Un progetto molto ambizioso inserito nel solco della nostra strategia per l’economia circolare che punta a costruire una Città carbon free e zero waste - ha detto l’assessore all’Ambiente del Comune di Genova Matteo Campora - Non tutti sanno che il fast fashion è responsabile di più del 20% dell’inquinamento delle acque dolci a livello globale e della produzione di oltre un miliardo di tonnellate di gas serra, contribuendo al riscaldamento globale". La presentazione nei giorni scorsi ha visto l’intervento di Aurora Magni, del comitato scientifico di Fondazione Symbola e titolare di Blumine Srl, società di ricerca e consulenza sui temi della sostenibilità nell'industria del tessile, che ha affrontato il tema della transizione sostenibile della moda tra regolamenti, direttive e voglia di cambiamento. A seguire, Eden Embafrash dello studio di consulenza stilistica e video design Racine Fashion Design Project, e Barbara Lombardi con il progetto Maicestina dedicato alla creazione di abbigliamento e borse artigianali promuovendo la moda sostenibile. Nella sala, a disposizione dei cittadini per far scoprire le loro best practice, presenti anche i corner delle imprese Maiuguali Officina Creativa con Claudia Cavalieri e Atelier Maria Pia G. con Greta Saponaro.
Al piano terra grande partecipazione del pubblico per lo swap party, un vero e proprio scambio gratuito di abiti in ottime condizioni, volto ad allungare la vita utile dei nostri capi. Gli abiti non scambiati verranno affidati a Humana People to People Italia che li valorizzerà attraverso la propria filiera per sostenere progetti sociali e ambientali nel nostro paese e nel mondo.