Liguria: +0,6% di crescita e l’edilizia vive di rendita

L’indicatore economico trimestrale elaborato dalla Banca d’Italia segnala che le previsioni degli operatori sono prudenti

12/11/2025
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Nel 2025 in Liguria è proseguita la debole crescita economica registrata nel 2024: lo dice l’indicatore trimestrale dell’economia regionale elaborato dalla Banca d’Italia. In particolare nel primo semestre il prodotto è aumentato dello 0,6 per cento.  In base al sondaggio congiunturale sulle imprese industriali e dei servizi (Sondtel) condotto dalla Banca d’Italia, nei primi tre trimestri dell’anno la produzione industriale (approssimata dal numero delle ore lavorate) è aumentata moderatamente, mentre il fatturato e le quantità vendute sono rimasti pressoché stabili; anche gli investimenti attesi per il 2025 dovrebbero attestarsi sugli stessi livelli del 2024. Le previsioni a breve termine  degli operatori, su cui incidono elevati margini di incertezza, sono improntate a prudenza. L’attività edilizia ha rallentato ulteriormente (nel primo semestre le ore lavorate dichiarate alle Casse edili sono cresciute dell’1,3 per cento; 3,3 nell’intero 2024); il 
comparto ha continuato a trarre vantaggio dall’avanzamento dei lavori relativi alle principali opere pubbliche, finanziati anche con le risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). Nel settore immobiliare sono aumentate le transazioni sia nel comparto abitativo (10 per cento) sia in quello non residenziale (oltre il 4).  Secondo il sondaggio della Banca d’Italia, nel complesso del terziario il fatturato delle imprese è cresciuto leggermente. Nei primi 7 mesi del 2025 le presenze turistiche si sono innalzate di poco rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno (0,7 per cento): il lieve calo registrato nella componente straniera (-0,8) è stato più che compensato dall’incremento in quella domestica (circa il 2). Il numero dei passeggeri in transito nei  porti regionali è salito (2,5 per cento), grazie al segmento delle crociere (4,0). Il traffico commerciale marittimo espresso in tonnellate è diminuito (-1,1 per cento), mentre il numero dei container movimentati ha continuato a crescere (6,0).  La situazione economico-finanziaria delle imprese è rimasta favorevole: oltre i quattro quinti delle aziende liguri prevedono di conseguire un utile nel 2025 e la liquidità, sebbene in leggero calo rispetto allo scorso anno, si è mantenuta su livelli elevati nel confronto storico. In un contesto caratterizzato dalla riduzione dei tassi di interesse, nei primi sei mesi dell’anno la domanda di nuovi prestiti si è rafforzata e i finanziamenti al comparto produttivo hanno ripreso ad aumentare (1,0 per cento). Con riferimento alla capacità di rimborso delle imprese, il flusso di nuove posizioni che presentano anomalie nei pagamenti è rimasto invariato (1,4 per cento), mentre la rischiosità dei crediti non deteriorati è migliorata.  Dopo la stabilizzazione registrata nel 2024, il numero degli occupati è tornato a espandersi (2,9 per cento), in particolare nella componente femminile (3,4) e negli indipendenti (3,5). Le attivazioni di nuove posizioni lavorative alle dipendenze sono aumentate leggermente: l’incremento ha riguardato soprattutto i contratti a tempo indeterminato e i lavoratori più giovani. Il numero delle persone in cerca di lavoro ha continuato a diminuire, contribuendo a determinare una riduzione del tasso di disoccupazione (al 5,2 per cento); il ricorso alle forme di integrazione salariale è risalito, pur mantenendosi su livelli bassi nel confronto storico. La crescita degli occupati ha sostenuto il reddito delle famiglie, il cui andamento ha favorito un moderato incremento dei consumi in termini reali (0,6 per cento), nonostante il leggero rialzo dell’inflazione. La domanda di nuovi prestiti si è rafforzata e i mutui per l’acquisto di abitazioni sono tornati ad aumentare (0,7 per cento); il credito al consumo ha continuato a crescere (5,0).  Nell’ambito del risparmio finanziario, i depositi di famiglie e imprese liguri si sono, nel complesso, stabilizzati (-0,2 per cento): alla contenuta espansione dei primi è corrisposta una riduzione dei secondi. I titoli a custodia presso il sistema bancario, valutati ai valori di mercato, sono aumentati (9,2 per cento), riflettendo sia il rialzo delle quotazioni, sia nuovi flussi di investimento.
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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