L’accordo UE-Mercosur penalizzerà gli allevatori e i cerealicoltori della Granda

Confagricoltura Cuneo preoccupata per i contraccolpi dell’intesa tra Unione Europea e paesi sudamericani

04/09/2025
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“E’ un accordo che non ci soddisfa perché, pur avendo potenziali vantaggi per alcuni settori, rischia di minare la stabilità, già peraltro precaria, di alcuni fondamentali comparti agricoli del nostro territorio: su tutti, in particolare, la zootecnia da carne (bovina e pollame) e la cerealicoltura. Il potenziale ingresso massiccio di prodotti sudamericani, realizzati con regole ambientali e sanitarie meno stringenti rispetto alle nostre, mette a serio rischio la tenuta delle aziende del territorio. I nostri allevatori e cerealicoltori hanno investito per anni in qualità, sicurezza alimentare e sostenibilità: non possiamo accettare una concorrenza al ribasso che vanifica questi sforzi”. Il presidente di Confagricoltura Cuneo, Enrico Allasia, commenta con preoccupazione il via libera all’accordo tra Unione Europea e Paesi del Mercosur, che sancisce un’intesa commerciale che 700 milioni di consumatori, ma che rischia di trasformarsi in una pesante minaccia per il settore primario della Granda.

Nel processo di ratifica, con la presentazione ai 27 Paesi membri e all’Europarlamento, Confagricoltura auspica che ci siano spazi di miglioramento, soprattutto per i comparti più esposti. La Commissione ha rassicurato sul fatto che ci saranno misure concrete a tutela degli standard ambientali e sanitari, con un rafforzamento dei controlli nei Paesi partner. “La necessità di un principio di reciprocità che richieda ai produttori del Mercosur di rispettare gli stessi parametri ambientali, sanitari e sociali previsti per gli agricoltori europei – evidenzia il presidente nazionale Massimiliano Giansanti – è un elemento imprescindibile per le nostre imprese e il sistema agroalimentare, che non potrebbero competere con produttori esteri sottoposti a regole meno restrittive”.

Le rassicurazioni arrivate da Bruxelles, tuttavia, non lasciano tranquilli gli agricoltori cuneesi e il sistema agroalimentare “Made in Cuneo” che ha costruito la sua reputazione sull’eccellenza dei prodotti che alimentano filiere virtuose. “Questo patrimonio non può essere sacrificato sull’altare di un accordo commerciale perché significherebbe colpire l’identità stessa della nostra economia – avverte il presidente di Confagricoltura Cuneo –.  Ci rammarica, poi, la scarsa concertazione con le rappresentanze del mondo agricolo, specie in alcuni passaggi importanti. In un clima internazionale già molto complicato, speriamo che la Commissione abbia valutato attentamente gli impatti che questo accordo potrebbe avere e che si aggiungono alle già pesanti ripercussioni che le misure imposte dal Piano Qualità dell’Aria avranno sulle stalle della nostra provincia e alla negativa proposta europea di una drastica riduzione dei fondi PAC. Su tutti questi fronti lavoreremo insieme ai nostri rappresentanti a Bruxelles e con il COPA affinché il settore primario italiano ed europeo non paghi il conto di un’intesa che grava su comparti già fortemente in difficoltà. Non resteremo fermi di fronte a decisioni che penalizzano l’agricoltura”, conclude Enrico Allasia.

 

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