Nel pomeriggio di ieri i naturalisti di Arpal a nome del Gruppo Ligure Tartarughe, coadiuvati dallo staff dell’Associazione Menkab, hanno proceduto all’ispezione del nido di tartaruga di Celle Ligure, deposto lo scorso 19 giugno in una spiaggia a uso privato, essendo passato l'intervallo di tempo previsto per la schiusa.
Nella camera del nido, posta a circa 37 centimetri di profondità nella sabbia e a 11 metri dalla riva, sono state rinvenute 110 uova. Da una prima ispezione visiva non è risultato evidente alcuno sviluppo embrionale; potrebbe pertanto trattarsi di uova non fecondate o di uova in cui lo sviluppo si è arrestato in fase precoce per fattori ambientali quali mareggiate e abbassamento delle temperature. Gli esperti del GLIT effettueranno ulteriori approfondimenti in laboratorio, per individuare la causa della mancata schiusa.
Gli esperti del Gruppo Ligure Tartarughe – Acquario di Genova, coordinatore, Arpal, Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta e Università di Genova - ringraziano i gestori della spiaggia, il Comune di Celle Ligure, la Guardia Costiera e l’Associazione Menkab per la grande collaborazione e l’impegno.
Il lavoro condotto dalla squadra di esperti e volontari, nonostante la nidificazione non abbia prodotto nessun nuovo nato, è un esempio virtuoso di collaborazione tra enti pubblici, privati e cittadini che ha avuto come obiettivo la salvaguardia della natura riconosciuta come patrimonio comune cui ognuno può contribuire facendo la propria parte. Continua l’attività di monitoraggio degli altri 9 nidi liguri a Laigueglia, Varazze, Alassio, Arma di Taggia, Zinola, Imperia, Sarzana e Riva Ligure, condotta dal GLIT in collaborazione con le associazioni Menkab e Delfini del Ponente, dove nelle prossime settimane potrebbero esserci nuovi eventi di schiuse.