Inizia la melicoltura, nella Granda l'86% della produzione regionale

Nel Cuneese sono 2mila le aziende operanti nel settore

01/08/2025
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Equa remunerazione ai frutticoltori, distintività del prodotto, promozione, aggregazione commerciale, origine in etichetta sui trasformati frutticoli: queste le principali sfide che attendono la melicoltura cuneese e piemontese, che ha conosciuto una crescita esponenziale (+2.000 ettari nell’ultimo decennio) tale da rendere il Piemonte la seconda regione produttrice di mele in Italia dopo il Trentino-Alto Adige, davanti a Veneto ed Emilia-Romagna. È quanto evidenzia Coldiretti Cuneo all’avvio delle operazioni di raccolta, per le quali prevede una produzione totale di circa 230.000 tonnellate in Piemonte e un’ottima qualità organolettica con mele dolci, croccanti e aromatiche.

Nella Granda è iniziata in questi giorni la raccolta della mela Early Crunch, la varietà in assoluto più precoce, coltivata da alcune aziende locali; il clou arriverà da metà agosto con la raccolta delle mele del gruppo varietale Gala, il più diffuso in Piemonte (42% sul totale delle mele regionali).

Per celebrare e raccontare un comparto cruciale per la frutticoltura e l’economia agricola provinciale e regionale, Coldiretti Cuneo ha organizzato un evento in frutteto a Saluzzo, presso l’azienda agricola Rolando Mauro.

Un’iniziativa inedita che ha dato il “la” alla raccolta delle mele sul nostro territorio e presentato un approfondito dossier di analisi della melicoltura, che rappresenta il 41% della produzione totale di frutta fresca piemontese, staccando di molto le altre specie: kiwi (19%), pesco (18%), pero (9%), susino (8%), albicocco (3%) e ciliegio (2%).

Oggi la coltivazione del melo – come emerge dal dossier Coldiretti – coinvolge 2.800 aziende produttrici e più di 6.800 ettari in Piemonte. L’86% della produzione regionale, che conta oltre 100 varietà, si concentra nella Granda, con 2.000 aziende e una superficie dedicata di oltre 5.800 ettari, coltivati in gran parte con il metodo dell’agricoltura integrata o con il metodo biologico (19%), a dimostrazione di un’attenzione concreta alla cura del suolo e alla tutela della biodiversità.

Annualmente la raccolta delle mele in Piemonte richiede quasi 200.000 giornate lavorative – spiega Coldiretti Cuneo – e l’assunzione di circa 11.000 lavoratori stagionali: nel 21% dei casi si tratta di italiani, per il 3% sono cittadini di altri Paesi UE (Romania, in particolare) e per il 76% extracomunitari, con una netta prevalenza di coloro che arrivano dall’Africa subsahariana (Mali, Costa d’Avorio, Gambia, Senegal) e dall’Albania. Il 95% di loro trova accoglienza direttamente nelle aziende agricole, che negli anni si sono strutturate per dotarsi di alloggi in cui ospitarli. “Nel Saluzzese, cuore del distretto frutticolo piemontese, sono tra 4.500 e 5.000 i dipendenti stagionali extracomunitari a cui gli imprenditori agricoli offrono una sistemazione abitativa” ricorda il vicepresidente di Coldiretti Cuneo con delega alla frutticoltura, Ivo Migliore.

Un impegno concreto di accoglienza diffusa sul territorio, distintivo di un settore, quello melicolo, che genera in Piemonte – secondo l’analisi della Coldiretti – una produzione lorda vendibile agricola di circa 110 milioni di euro e un indotto di 220 milioni di euro. Una produzione di eccellenza particolarmente apprezzata all’estero, in particolare in Sud America, Medio Oriente, Nord Africa e Asia, dove è destinato l’80% delle mele nostrane avviate al mercato del fresco.

Ma resta aperta la sfida economica. “Le nostre imprese vivono condizioni economiche difficili – evidenzia il Vicepresidente Migliore – fra remunerazioni che non bastano neppure a coprire i costi di produzione e ritardi esagerati nelle liquidazioni, fino ad un anno dopo la raccolta. In un tale clima di incertezza, è a rischio il ricambio generazionale: i giovani faticano a investire nel settore, scoraggiati da margini economici troppo ridotti”.

“La mela è un’assoluta eccellenza del nostro territorio, un prodotto radicato nella storia e nell’identità locale, che oggi vive una stagione di successo grazie agli investimenti in innovazione agronomica e alla progressiva affermazione sui mercati. Ma non basta, serve una maggiore e più efficiente aggregazione a livello commerciale, servono azioni strutturate di promozione, serve valorizzare la distintività delle nostre mele e tutelare l’origine della materia prima sull’etichetta di succhi, confetture e marmellate” dichiara il Direttore di Coldiretti Cuneo, Francesco Goffredo.

Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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