Prospettive ancora incerte per l’industria delle province di Novara e di Vercelli. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre luglio-settembre 2025 (disponibili sul sito www.cnvv.it) il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione si attesta a zero punti (rispetto ai precedenti 2,5) nel Novarese e a -11,7 punti (rispetto ai precedenti -4,8) in provincia di Vercelli, con una media regionale che scende da 4,4 a -1 punti. I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali e a quelli esteri calano, rispettivamente, da 5,7 a 3,8 e da 2,9 a -2,2 punti in provincia di Novara, da -7,2 a -15,6 e da -9,5 a -13,1 punti in provincia di Vercelli a fronte di una media piemontese che passa, rispettivamente, da 2,9 a -2,3 e da -3,6 a -6,1 punti.
«In questi giorni – commenta il presidente di Cnvv, Carlo Robiglio – si naviga a vista e le prospettive di medio termine possono cambiare, anche radicalmente, nel giro di poche ore: l’esito, a oggi ancora imprevedibile, delle trattative con gli Usa sui dazi e la perdurante instabilità a livello geopolitico stanno allungando la fase di incertezza e le imprese esprimono molta cautela sul futuro. Nonostante questa situazione, peraltro, tutti i principali indicatori registrano cali abbastanza contenuti rispetto alla nostra precedente rilevazione e questo è il segno che non è venuta meno la fiducia del sistema produttivo territoriale, forte delle proprie solidità e resilienza».
A livello occupazionale il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni cala da 10,7 a 8,5 punti in provincia di Novara e rimane stabile, a zero, in provincia di Vercelli (in riduzione, da 7 a 4,9 punti, la media regionale), mentre la percentuale delle imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione rimane sostanzialmente stabile (al 7,8%) nel Novarese e sale dal 13,6% al 15,6% in provincia di Vercelli, con una media piemontese pressoché invariata al 10,4%.
«L’incertezza di questi mesi – osserva il direttore di Cnvv, Carlo Mezzano – non ha ancora avuto ripercussioni significative sul mercato del lavoro, dove il maggiore problema rimane lo scostamento tra domanda e offerta di manodopera specializzata; in quest’ambito si intensificano gli sforzi di Cnvv per l’istituzione di Academy professionalizzanti e l’attivazione di percorsi formativi sempre più aderenti alle esigenze delle imprese».
Mentre le previsioni di investimenti “significativi” registrano una flessione dal 35,3% al 32% nel Novarese e dal 29,1% al 25% in provincia di Vercelli (a fronte di un aumento dal 25,1% al 26,1% in Piemonte), quelli “sostitutivi” segnano un recupero, rispetto al precedente trimestre, in entrambe le province passando dal 37,8% al 45,6% in quella di Novara e dal 36,7% al 47,4% in quella di Vercelli, con la media regionale in aumento dal 46,2% al 48,5%.
La percentuale di aziende che segnalano ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti peggiora (passando dal 19,8% al 25,5%) in provincia di Novara, mentre migliora, registrando i minimi storici (al 12,2% rispetto al precedente 15,2%) in quella di Vercelli; in Piemonte risulta stabile al 25%.
I dati relativi ai principali settori, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, registrano, rispetto al trimestre precedente, una sostanziale stabilità nelle previsioni di produzione e di ordini per il metalmeccanico e il chimico, mentre peggiorano lievemente per la rubinetteria-valvolame e in modo più marcato per l’alimentare e il tessile-abbigliamento.