Il Castello del Roccolo: espressione dello stile Neo-medievale sabaudo

L’edificio storico deve il proprio nome ai roccoli, reti utilizzate nella caccia ai volatili

Luciano Bona 19/07/2025
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Il Castello del Roccolo
Il 2025 segna una tappa importante nella storia culturale del Piemonte: Castelli Aperti, il progetto che da trent’anni racconta e valorizza il patrimonio storico-artistico della regione, continua ad accompagnaci a scoprire le “ nostre radici” e a viverle attraverso monumenti e storie.      
Castelli Aperti non va in vacanza e prosegue anche nel mese di luglio la rassegna, che raccoglie all’interno del suo circuito borghi, musei, torri, palazzi, giardini e dimore storiche . Il Castello del Roccolo attende il visitatore e rappresenta l’espressione più significativa di architettura «neo-medievale»  promossa  in tutto il Piemonte dalla Corte Sabauda durante il XIX secolo. Situato sulla collina alle spalle della città di Busca, questo edificio deriva il proprio nome dai roccoli, le reti utilizzate nella caccia agli uccelli di piccola taglia ed è stato costruito fra il 1831 e il 1860 in stile neogotico, su progetto del marchese Roberto Taparelli d’Azeglio. 
Il 9 aprile 1831 Roberto d’Azeglio acquista la “villeggiatura” del Roccolo e, ristrutturando, modificando e ricostruendo sugli edifici preesistenti, arriva nell’arco di più di un ventennio a conferire alla struttura l’aspetto di castello. 
I lavori del marchese Roberto Taparelli riplasmano le antiche strutture, secondo il neonato gusto in un armonioso insieme di decorazioni floreali, archi moreschi, merli ghibellini, rosoni, bifore e trifore, affreschi con vedute paesaggistiche. Alle spalle del castello, a ridosso della collina, viene costruita la cappella, terminata nel 1842.Il castello del Roccolo ospitò importanti personalità come Silvio Pellico, i primi ministri inglesi Lord Henry John Temple Palmerston e Lord William Gladstone, la regina Margherita, moglie di Umberto I... un alone di mistero circonda il Castello per le notizie che riguardano la triste storia di Melania, la figlia primogenita dei marchesi d’Azeglio che aveva sposato Salvatore Pes, marchese di Villamarina. 
Per le vacanze estive Salvatore portava Melania in Sardegna, nel feudo di famiglia dove la giovane, da sempre tormentata dalla tosse causata da una seria malattia polmonare, riusciva a ottenere un po’ di sollievo grazie al clima più mite. L’arrivo dell’estate del 1841 però sorprese Melania stanca e malata, non in grado di sostenere il lungo e difficile viaggio fin nel sud della Sardegna; così Salvatore dovette partire da solo, perché gli affari di famiglia lo attendevano. Melania passò l’estate alla residenza estiva del Roccolo; in autunno ritornò con i suoi nel palazzo di Torino; ma la tosse aumentò…Melania, sempre cosciente, attese fino alla fine il marito, ma arrivò prima la morte. La tragedia segnò la vita dei marchesi d’Azeglio e al Roccolo un “cippo” ricordò per sempre  Melania e…si mormora che, nelle sere d’estate, il fantasma della giovane si aggiri ancora per il castello nell’attesa, sempre vana, dell’arrivo dell’amato Salvatore…                                                               Il  parco del Castello del Roccolo ha un significato particolare ed è un caso unico nel panorama dei giardini storici del Piemonte; Roberto d’Azeglio e Costanza Alfieri seguirono personalmente, passo dopo passo dal 1831 al 1860, la realizzazione di tale progetto architettonico. Il parco vede confluire in armonia al proprio interno due diverse interpretazioni dell’estetica del giardino: nella parte antistante il castello, a terrazze digradanti, si esprime una visione classica vicina alle idee di Guglielmo Moffa di Lisio, cugino di Roberto d’Azeglio, mentre nella parte retrostante il castello fa da contrappunto un’interpretazione più spirituale e romantica che mostra l’impronta della moglie Costanza. 
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