A un anno dalla sua rielezione, abbiamo intervistato il sindaco di Chiusa di Pesio Claudio Baudino, analizzando i temi più caldi e sentiti dai residenti del paese.
Secondo i dati dell’Osservatorio Turistico della Regione, nel 2024 il turismo in Valle Pesio ha fatto registrare ben 18.576 presenze. Questi numeri possono essere migliorati?
«I numeri sono positivi e testimoniano l’attrattiva della nostra valle, ma possiamo e dobbiamo puntare ancora più in alto. I dati dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte sono il risultato di un impegno collettivo: strutture ricettive, commercianti, istituzioni, associazioni e cittadini hanno lavorato in sinergia per promuovere il nostro territorio e offrire esperienze autentiche e di qualità. Il turismo è cambiato: i soggiorni sono sempre più brevi — in Italia la permanenza media è di circa 3,35 notti — e per questo diventa fondamentale offrire proposte mirate, esperienze, creare eventi e lavorare tutti insieme per potenziare l’identità e l’attrattività della Valle Pesio, anche attraverso il city branding. In questa direzione va anche la nuova gestione dell’Ufficio Turistico che, dallo scorso maggio, abbiamo affidato all’ATL del Cuneese».
Da qualche mese le sp 5 e 21 sono interessate dal cantiere riguardante la posa delle condotte idriche per il progetto relativo all’invaso di Serra degli Ulivi. Lei ha ribadito più volte la necessità che fosse terminato entro l’estate. Come andrà finire secondo il suo punto di vista?
«Come spesso accade con opere di questa portata, alcuni disagi sono inevitabili, ma è essenziale che vengano contenuti il più possibile. Il cantiere del primo lotto dell’invaso Serra degli Ulivi è un progetto strategico per la sicurezza idrica del territorio, finanziato con risorse del PNRR. Come amministrazione comunale siamo in costante dialogo con il Consorzio Idrico del Pesio e le ditte esecutrici, sollecitando interventi per limitare l’impatto sui cittadini, ad esempio mantenendo almeno una corsia di transito sempre aperta, e chiedendo di accelerare i tempi. L’incontro previsto a inizio giugno con il presidente Robaldo per fare il punto è stato rimandato, ma ci auguriamo venga fissata presto una nuova data, che sarà aperta a tutta la cittadinanza».
La desertificazione bancaria è un fenomeno sempre più evidente, anche in Comuni con migliaia di abitanti. E’ preoccupato dal trend di questo fenomeno? Pensa che i sindaci possano far sentire la loro voce in modo efficace?
«La filiale Intesa Sanpaolo sta per essere accorpata e chiediamo dal 2020 l’installazione di un Postamat. Su proposta di Uncem, abbiamo inserito il tema della desertificazione bancaria all’ordine del giorno del Consiglio Comunale, consapevoli che da soli possiamo fare poco. Serve una vera strategia nazionale per le aree interne, che investa su istruzione, sanità, mobilità e accesso ai servizi essenziali. I territori montani meritano pari dignità e opportunità».
L’emergenza dei medici di base è un argomento molto sentito in molti paesi, anche a Chiusa c’è preoccupazione?
«Secondo la Fondazione Gimbe, in Italia mancano oltre 5.500 medici e il 52% di quelli attivi è sovraccarico. Mercoledì 18 giugno abbiamo affrontato il tema in un incontro pubblico con Luigi Domenico Barbero, Direttore del Distretto Sud-Ovest dell’ASL CN1, che ringrazio per la disponibilità. In autunno, con la nuova assegnazione dei medici, lavoreremo affinché almeno uno scelga Chiusa di Pesio come sede. A quel punto sarà importante che anche la cittadinanza scelga di affidarsi a lui o lei, per costruire le condizioni affinché il medico possa stabilirsi e rimanere nel nostro territorio».
Dal momento che in questi giorni è in atto la posa del tetto del nuovo asilo comunale, state portando avanti altre iniziative riguardanti le politiche per la famiglia?
«Sì, le politiche per la famiglia sono al centro del nostro mandato. Stiamo costruendo il nuovo micro nido grazie ai fondi del PNRR e abbiamo attivato tre doposcuola, uno per ogni ciclo scolastico, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di primo grado. È la prima volta nella storia del paese che accade. L’obiettivo è duplice: da un lato, sostenere la crescita dei nostri ragazzi; dall’altro, favorire la conciliazione vita-lavoro per le famiglie. Il progetto Officina Collega-Menti, che portiamo avanti con educatori professionisti, promuove momenti di socialità, feste e attività educative. Abbiamo anche riqualificato parte della biblioteca per renderla uno spazio a misura di giovani. Il nostro impegno è costante per rendere Chiusa di Pesio un luogo dove vivere, crescere e costruire il futuro».