Ancora uno slittamento per il tavolo di confronto tra sindacati e governo sull'ex Ilva (oggi Acciaierie d'Italia), ora fissato a lunedì 9 giugno alle ore 18 a Palazzo Chigi. La decisione di posticipare l'incontro, inizialmente previsto per il 26 maggio e poi spostato al giorno successivo, è stata motivata dalla necessità di "acquisire elementi di valutazione più compiuti" e dagli "impegni congressuali e internazionali" delle organizzazioni sindacali. La situazione all'interno del gruppo siderurgico è descritta come "molto grave". Durante l'ultimo sciopero, Armando Palombo, delegato della Fiom, ha espresso forte preoccupazione per il rischio di un raddoppio della cassa integrazione, dato che a Taranto è rimasto un solo altoforno funzionante. Le ripercussioni di questa crisi si fanno sentire pesantemente anche su Genova, in particolare a Cornigliano. Palombo ha sottolineato che si rischia un aumento significativo dei lavoratori in cassa integrazione: da 190 a ben 400. "Rischiamo di pagare un prezzo altissimo per colpe che non sono nostre. Solo su Genova ipotizzare un numero di 400 lavoratori in cassa integrazione anziché 190 sarebbe un disastro e non possiamo rimanere in silenzio", ha dichiarato Palombo, evidenziando la gravità della situazione e la determinazione dei sindacati a non accettare passivamente le decisioni che potrebbero mettere a rischio numerosi posti di lavoro.