Forza Italia in prima linea per la sicurezza e la tutela di cittadine e cittadini torinesi onesti.
Questo il focus della visita in Questura del senatore Maurizio Gasparri, del senatore Roberto Rosso e del segretario cittadino di Forza Italia Marco Fontana, che hanno incontrato il questore di Torino Paolo Sirna e il vicequestore vicario Luigi Mitola.
Un momento di riflessione sulle criticità che affliggono Torino, piazza sempre più calda per le manifestazioni violente legate al mondo anarchico, ma non solo.
Garantire la sicurezza nelle città è infatti un obiettivo fondamentale per il benessere della comunità e la qualità della vita della cittadinanza. Un ambiente urbano sicuro non solo favorisce la crescita economica e sociale, ma contribuisce anche a rafforzare il senso di appartenenza e fiducia nelle Istituzioni. Oggi, la crescente percezione di insicurezza, legata a episodi di criminalità, degrado urbano e violenza, richiede un impegno concreto e strategie efficaci. È necessario quindi un approccio integrato che coinvolga le Forze dell’Ordine, le Amministrazioni locali e la società civile, per promuovere interventi mirati.
Questo l’obiettivo dell’incontro nel quale il Questore ha sottolineato tra le criticità il rinsaldamento dei gruppi anarchici con i collettivi studenteschi e gli autonomi. Un problema ancora limitato, ma sul quale prestare grande attenzione. Un altra questione su cui prestare grande attenzione è la desertificazione delle piazze cittadine. C’è un tema sociale da affrontare, legato alle crescenti difficoltà economiche delle famiglie, che dà fiato al malessere sociale e apre il fianco alla piaga crescente della delinquenza giovanile. Per questo è necessario comprendere con urgenza quali siano politiche della città in questo senso.
Durante l’incontro è stata affrontata anche l’emergenza maggiore, quella del centro sociale Askatasuna, dove si sono recati successivamente i rappresentanti di Forza Italia.
È netta l'accusa del senatore Maurizio Gasparri verso Askatasuna, ma soprattutto verso il Patto di collaborazione sottoscritto dal Comune di Torino con un gruppo di cittadini per il recupero dell'immobile di corso Regina Margherita 47.
«Questa gente – ha dichiarato Gasparri – avvelena la città, ferisce le Forze dell’Ordine: per me il loro posto non è in un edificio pubblico concesso gratuitamente, ma non in un’aula di tribunale in attesa di una condanna». «Mi aspettavo più severità da Lo Russo – ha detto – per chi semina disordini».
«Il primo cittadino – ha aggiunto – è sempre in tempo a prendere la via della legalità, che ha abbandonato. Sotto il profilo della protesta, se ci fosse una classifica dei ‘cattivi’, il centro sociale Askatasuna sarebbe in testa: sono il peggior gruppo di violenti prevaricatori di Torino».
Nelle scorse settimane c'è stato anche un sopralluogo da parte del Consiglio Comunale dentro Askatasuna, anche se consigliere e consiglieri sono stati lasciati fuori, in cortile, e hanno potuto visionare gli spazi interni, visibilmente ancora abitati, soltanto in una videco-call. Un'iniziativa che Lo Russo ha difeso più volte, definendolo addirittura «storica» (sollevando l’ilarità del centro-destra), spiegando come anche esponenti della destra siano riusciti ad entrare nell'ex centro sociale senza l'uso delle forza pubblica.
«Ho visto – ha affermato Gasparri sulla vicenda – che i consiglieri comunali sono stati costretti a camminare sulle facce di politici vestiti da pagliacci messe per terra. La mia disistima nei confronti di Askatasuna è quella tipica delle persone che rispettano la legge e l'ordine. Mi meraviglio del sindaco, che mi sembra una persona di buon senso: Lo Russo in questo caso non dimostra però buon senso nell'associarsi a questa modo di blandire persone che continuano a fare cose incompatibili con le leggi italiane. Credo abbiano violato le leggi sistematicamente, avvelenato il pianeta e dato il cattivo esempio».
«Torino ha tante cose belle: deve essere citata per quelle e non per Askatasuna, che va sgomberato» – ha concluso il senatore Gasparri.
Una delegazione di Forza Italia composta dal segretario regionale del Piemonte, Paolo Zangrillo, dal capogruppo al Senato Maurizio Gasparri, dal vicepresidente dei senatori, Roberto Rosso, e dal segretario torinese di Forza Italia, Marco Fontana, si è quindi recata per un flashmob davanti alla sede torinese di Askatasuna. Gli esponenti forzisti hanno esposto un cartello con la scritta «Lo Stato sta arrivando», in riferimento all'abusiva occupazione di un intero palazzo di proprietà pubblica da parte del noto centro sociale Askatasuna, protagonista di tantissime manifestazioni caratterizzate da episodi di violenza ai danni delle Forze di polizia, da molti anni a questa parte.
«Con questo atto simbolico abbiamo voluto dare voce all'esasperazione di tanti cittadini e cittadine che trovano assurdo che il sindaco di Torino e le Amministrazioni di sinistra continuino a lasciare indisturbata Askatasuna che occupa un palazzo pubblico da anni e anni» – dichiarano in una nota gli esponenti di Forza Italia, che proseguono: «Questa gente meriterebbe ben altro atteggiamento. Protagonisti di aggressioni a poliziotti e carabinieri, sottoposti a processi, che dovrebbero arrivare a conclusione tra qualche giorno, non meritano certamente questa attenzione, che andrebbe invece riservata ai cittadini senza casa e a chi vive in una condizione di bisogno e di disagio. Askatasuna è una delle espressioni peggiori dell'estrema sinistra, vezzeggiata e protetta dal Pd e da altri gruppi che amministrano la città di Torino. Abbiamo voluto, in maniera pacifica, contestare questa situazione e ribadire le ragioni di chi è schierato dalla parte della legge e dell'ordine. Con un gesto che vuole anche rappresentare un atto di solidarietà a tutto il popolo in divisa che deve subire la violenza di Askatasuna».
Roberto Rosso e Marco Fontana così concludono: «Dopo la Commissione comunale sotto scorta di due settimane fa e dopo la passerella obbligata sui volti disposti a tappeto di esponenti politici e del Governo volevamo rimarcare di fronte ad Askatasuna che lo Stato c’è e non si fa intimidire. A dispetto della narrativa del sindaco di Torino, che parla di un processo di ‘normalizzazione’ dei rapporti, siamo stati insultati da una folta rappresentanza di Askatasuna. Ancora una volta l’Amministrazione cittadina viene smentita, visto che l’immobile continua a essere occupato e i soggetti presenti sono tutt’altro che pacifici, bensì ‘pacifinti’. Insomma, a insultarci e minacciarci erano gli stessi che vediamo protagonisti nei cortei di violenza che rovinano la città di Torino da anni e in particolare dal procedimento di legalizzazione del Centro. Quando quindi denunciavamo che Lo Russo aveva consegnato le chiavi della Città e offerto su un piatto d’argento la cittadinanza onoraria all’eversione avevamo ragione. Torniamo a chiedere lo sgombero immediato dell’immobile e chiediamo il ‘daspo’ per questi soggetti dal territorio della Città Metropolitana di Torino».
«I torinesi, gli italiani, chiedono che lo Stato sappia garantire sicurezza, convivenza pacifica e libertà di esprimere le proprie idee. Ed è per questo che abbiamo deciso di manifestare il nostro pensiero davanti all'immobile illegalmente occupato e covo torinese di Askatasuna» – ha dichiarato il ministro della Pubblica Amministrazione e segretario di Forza Italia in Piemonte, Paolo Zangrillo. «Lo Stato – ha detto – è arrivato, con una pacifica dimostrazione, esprimendo con semplici cartelli la ferma volontà di Forza Italia di agire davvero, affinché vangano garantiti libertà e sicurezza».
«Alla violenza verbale a agli insulti – ha detto – abbiamo risposto, anche questa volta, con la forza del nostro pensiero liberale. E con una semplice scritta: lo Stato sta arrivando». «Purtroppo, a Torino, ormai riconosciuta a tutti i livelli epicentro nazionale dell'antagonismo – ha spiegato Zangrillo – le Istituzioni cittadine hanno da troppo tempo abbandonato il dovere di garantire per tutti il rispetto della legge, dimostrandosi disposte a scendere a patti con Askatasuna». «Tutto questo è accaduto e accade dimenticando i diritti della stragrande maggioranza dei torinesi, di quei cittadini che credono e rispettano i princìpi della nostra Costituzione. Ribadiamo che il centro sociale Askatasuna va sgomberato e restituito alla città» – ha concluso il ministro del Governo Meloni.