Test omosessualità su poliziotto, secondo alcune fonti pare 'indagarono due volte'
Il poliziotto ottenne un risarcimento di 10mila euro dal Tar del Piemonte
«Nelle relazioni di servizio è contenuta la dimostrazione che l'agente è stato sottoposto ad accertamenti miranti ad appurare il suo orientamento sessuale». E' quanto viene segnalato all'Ansa da fonti vicine al poliziotto penitenziario che la scorsa estate ha ottenuto, per decisione del Tar del Piemonte, un risarcimento di 10 mila euro per 'danno morale' messo in carico al Ministero della giustizia.
La vicenda risale al 2020. La segnalazione arriva in occasione dell'apertura di un procedimento disciplinare in cui è interessata una ispettrice che, come afferma il poliziotto, svolse l'accertamento: secondo quanto si è appreso la donna (che nel frattempo è stata promossa e applicata con un ruolo di responsabilità nel carcere di Ivrea) verrà ascoltata nei prossimi giorni dal Consiglio centrale di disciplina a Roma.
Non si conoscono i dettagli relativi alle circostanze su cui si concentra il procedimento. Secondo il poliziotto furono "ben due i colloqui finalizzati esclusivamente a indagare sull'orientamento sessuale". L'agente, che definisce la vicenda "scandalosa", ricorda che è stato "seguito e sostenuto in tutto e per tutto dal sindacato Osapp".