Prostata, al San Luigi di Orbassano raddoppiate le sedute operatorie

Avviato un nuovo approccio dedicato prevalentemente ai pazienti già in lista di attesa per una patologia benigna della prostata. Ridotta del 20% l’attesa. Soddisfazione del direttore Porpiglia e dell’assessore regionale alla Sanità Riboldi

Eliana Puccio 03/06/2025
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Come fare a offrire la procedura più adatta al trattamento della patologia prostatica benigna e contemporaneamente abbattere le liste di attesa?

La tecnologia chirurgica ha sviluppi rapidi e le metodiche a disposizione dei pazienti migliorano continuamente e così è nato il progetto ‘Prostata Amica’, un nuovo approccio dedicato prevalentemente ai pazienti già in lista di attesa per una patologia benigna della prostata, oppure ai nuovi casi di Ipertrofia Prostatica Benigna (Ipb), che, per oggettive condizioni cliniche, non possono attendere.

Una cabina di regia, composta dal team urologico dell’Ospedale San Luigi di Orbassano, rivaluta sistematicamente i pazienti già in attesa, per identificare il migliore approccio terapeutico, alla luce dell’introduzione in questi anni di tecnologie sempre più innovative, che spaziano dalla mini-invasività alla robotica. La disponibilità attuale dell’intero ventaglio di strategie terapeutiche presso l’Urologia, con un adeguato supporto organizzativo, costituiscono le solide basi proprio del progetto Prostata Amica.

Centrale per il buon esito dell’iniziativa è il reparto di ‘Day Week Surgery’, recentemente ristrutturato sotto la nuova Direzione dell’urologo Stefano De Luca. Si tratta di un reparto disponibile per diverse specialità mediche, tra le quali in particolare l’Urologia, dotato di sale operatorie dedicate, riservato ai casi clinici che possano concludere l’iter chirurgico e di cura entro la settimana. Alcune nuove tecnologie a disposizione degli urologi del San Luigi offrono questa possibilità ai pazienti affetti da malattia prostatica benigna.

Il progetto Prostata Amica, già attivo al San Luigi dal mese di febbraio, a partire da marzo ha consentito un raddoppio delle sedute operatorie e una riduzione dei tempi di attesa di oltre il 20%.

«L’Urologia dell’Ospedale San Luigi Gonzaga – afferma Francesco Porpiglia, direttore della Scdu Urologia – offre un approccio terapeutico completo che, oltre a essere di alto livello tecnologico e in grado di fornire ai nostri pazienti una terapia personalizzata, è un esempio di organizzazione virtuosa e di ottimizzazione delle risorse».

«Una soluzione organizzativa – spiega Davide Minniti, direttore generale dell’Ospedale San Luigi Gonzaga – studiata dalla nostra Urologia per la quale è stata necessaria una riorganizzazione delle risorse esistenti e che ha portato a un’ottimizzazione del percorso del paziente urologico, integrando al meglio l’attività di Day Hospital, Week Surgery e ricoveri ordinari, a seconda del trattamento proposto».

«Una migliore organizzazione delle risorse disponibili – sottolinea Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte – è l’approccio che dovrebbe avere ogni Azienda Sanitaria, per una migliore presa in carico del paziente e una riduzione dei tempi di attesa. Un plauso dunque al San Luigi di Orbassano e alla struttura di Urologia, con l’augurio che il progetto ‘Prostata Amica’ possa diventare di esempio anche per le altre Aziende piemontesi».

L’iniziativa Prostata Amica riguarda un’ampia fascia della popolazione maschile, pazienti di età superiore ai cinquant’anni, che soffrono di ipertrofia prostatica con fastidiosi sintomi quotidiani, una patologia che colpisce circa il 60% degli uomini. L’Ipb al suo esordio non presenta caratteristiche di urgenza, ma peggiora gradualmente con il passare del tempo. Si cura in una prima fase con terapia farmacologica e, quando peggiora, può richiedere un trattamento strumentale tramite un intervento disostruttivo prostatico, per il quale oggi sono a disposizione multipli approcci tecnologici sempre più efficaci e al tempo stesso mininvasivi.

Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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