Dalla Regione Piemonte arriva un milione di euro per dotare i rifugi alpini di defibrillatori. La delibera – predisposta dall’assessorato allo Sviluppo della montagna in collaborazione con quello alla Sanità – è stata approvata nell’ultima riunione della Giunta Cirio e prevede la selezione delle candidature attraverso un bando che coinvolge le 54 Unioni montane piemontesi.
Toccherà a loro raccogliere entro 90 giorni le segnalazioni dei proprietari e gestori di rifugi alpinistici ed escursionistici disponibili a installare i Dae, defibrillatori semiautomatici e automatici esterni per garantire soccorsi tempestivi nel caso di infarti in quota.
L’importanza di questi strumenti salvavita sta in un dato: un decesso su dieci in Italia avviene per morte cardiaca improvvisa. È un evento imprevedibile e nel 70 per cento dei casi è causato da aritmia ventricolare che può essere interrotta con uno shock elettrico. Ecco perché l’impiego tempestivo di un defibrillatore può arrivare a triplicare la sopravvivenza. Il fattore tempo dunque è determinante. Proprio per questo motivo la Regione Piemonte punta a una diffusione sempre più capillare dei Dae, anche nei palazzi delle Istituzioni e negli impianti sportivi.
Secondo i dati riportati dalla mappa che si può consultare in tempo reale sul sito della Regione Piemonte alla voce ‘Portale Dae’, ci sono quasi tremila dispositivi installati in tutto il Piemonte e un certo numero sono presenti anche in rifugi (nel Biellese è stato promosso un progetto per garantire un Dae in tutti i rifugi e il Cai di Torino ne ha installati una dozzina) ma è importante e decisivo ampliare la mappa. Per Marco Gallo, assessore alla Montagna, e Federico Riboldi, assessore alla Sanità, è «un’iniziativa utile sia per chi vive in montagna sia per chi la frequenta per sport o per svago. Soprattutto quest’ultimi sono un numero in costante, sensibile aumento e il Dae può contribuire a rendere le escursioni più sicure».
«Il dispositivo – spiegano i due esponenti della Giunta Cirio – rappresenta davvero uno strumento salvavita tempestivo, considerate anche le difficoltà logistiche per i soccorritori di raggiungere in tempi rapidi il luogo dell’intervento».
Una volta che l’Assessorato alla Montagna della Regione Piemonte avrà individuato i rifugi dove installare i nuovi dispositivi sarà poi l’Assessorato alla Sanità a curare l’acquisto degli strumenti e la formazione di chi successivamente dovrà garantire il funzionamento dell’apparecchiatura in caso di emergenza.