È stata assolta Laura Prunotto, una insegnante accusata di maltrattamenti sui giovanissimi allievi di due scuole elementari di Torino.
La sentenza è stata pronunciata dal Tribunale perché «il fatto non sussiste». La procura aveva chiesto quattro anni di carcere. La vicenda si riferiva a un periodo compreso tra il 2015 e il 2019. I bimbi, che avevano dai 6 ai 9 anni, erano una ventina. Il Tribunale ha anche assolto da un'ipotesi di omessa denuncia la dirigente scolastica, la vicaria e la responsabile del plesso.
La Prunotto si era sempre professata innocente.
«L'assoluzione ripaga le sofferenze patite dalle nostre assistite». Così, in una dichiarazione congiunta, gli avvocati difensori commentano la sentenza con cui il Tribunale di Torino ha scagionato la maestra elementare Laura Prunotto dall'accusa di maltrattamenti sui piccoli allievi, e tre tra colleghe e dirigenti scolastiche da un'ipotesi di omessa denuncia. «È stato - si legge - un processo complesso, articolato e impegnativo, ma che, con il contributo di tutti e con la sapiente direzione del Tribunale, ha consentito di smentire tutte le contestazioni, anche quelle nuove, formulate a dibattimento, mosse nei confronti delle insegnanti e della dirigente scolastica. Esprimiamo vivissima soddisfazione per l'assoluzione, che ripaga le sofferenze patite dalle nostre assistite». La nota è degli avvocati Pier Mario Morra (difensore di Prunotto), Maurizio Riverditi, Lucilla Amerio, Lorenzo Imperato, Monica Esposito.
A Laura Prunotto erano state applicate le misure cautelari. Il Tribunale del Riesame le aveva alleggerite nell’agosto 2019, revocando gli arresti domiciliari. I giudici le avevano però imposto l’obbligo di firma e avevano anche emesso una misura interdittiva per vietarle di insegnare.
Ora ci si chiede chi pagherà il danno materiale e morale arrecato.