Il Centro-destra boccia i primi tre anni di Lo Russo

Dall’opposizione una netta stroncatura dell’operato dell’Amministrazione comunale. Giovanni Crosetto (FdI): «Serve un cambio di rotta a Torino»

Marco Cortese 11/11/2024
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Dopo la presentazione da parte del sindaco del Comune di Torino Stefano Lo Russo del Bilancio di previsione 2025-2027 dell’ente alle parti sociali, avvenuta sabato scorso, con il primo cittadino che ha elogiato la riduzione dell’enorme disavanzo che tuttora grava sulle teste di tutti i torinesi, è arrivato il ‘bilancio’ del Centro-destra sui primi tre anni dell’Amministrazione Lo Russo.

Nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Civico, alla quale hanno partecipato tutti i Partiti del Centro-destra (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Torino Bellissima, Torino Libero Pensiero), è arrivata una netta bocciatura, accompagnata da forti preoccupazioni per la tenuta del sistema economico e sociale del capoluogo piemontese.

«La Città di Torino – dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia in Comune di Torino, l’europarlamentare Giovanni Crosetto – si trova davanti a sfide che non può più permettersi di perdere. Per la prima volta nella storia, abbiamo assistito alla dolorosa chiusura dello stabilimento di Mirafiori. Non si può continuare a dire, a Torino come in Europa, che questo sia il giusto prezzo da pagare per la transizione ecologica».

«Per quanto riguarda la viabilità – aggiunge l’eurodeputato – serve agire su quelle grandi infrastrutture strategiche, come la tangenziale Est di Torino, che purtroppo, finora, non sono mai comparse nell’agenda dell’Amministrazione Lo Russo».

C’è poi grande apprensione sul versante del rispetto della legalità e del forte sentimento di insicurezza che serpeggia tra la popolazione, alimentato da politiche cittadine poco incisive.

«Altro tema sul quale il nostro impegno non è mai mancato – evidenzia Crosetto – è quello legato alla sicurezza: dalle periferie alle occupazioni abusive, fino al problema dei senzatetto. Poche settimane fa, alla presenza dell’assessore e del Gruppo consiliare di Sinistra Ecologista, che tiene in piede la maggioranza Lo Russo, Ilaria Salis è venuta a Torino a fomentare la galassia dei centri sociali, legittimando pericolosamente violenza e illegalità».

«Per tutte queste ragioni – conclude Giovanni Crosetto – lanciamo un appello ai Torinesi affinché, alle prossime elezioni amministrative, si possa finalmente cambiare rotta».

Per la capogruppo di Forza Italia, Federica Scanderebech, «riuscire a fare peggio della Appendino era impensabile: questa Giunta ha un immobilismo devastante. La popolazione della Città di Torino è sempre più anziana, siamo di fronte a un grosso problema di tenuta sociale, di cui il sindaco deve prenderne atto. Serve una risposta: trasporti pubblici efficienti, marciapiedi sicuri, verde curato, più illuminazione e sicurezza, segnaletica, spazi pubblici riqualificati e sostegno al commercio locale». «Non c’è poi alcuna azione concreta – aggiunge Scanderebech – per salvaguardare il futuro di Stellantis: neppure una reale posizione politica del sindaco».

Anche per l’altro consigliere azzurro in Sala Rossa, Domenico Garcea, il bilancio dei primi tre anni di Lo Russo è molto negativo: «Il sindaco – dice – ha annunciato un 2025 senza rincari. Una dichiarazione che ha il sapore di una presa in giro per la cittadinanza torinese: sono già aumentate negli ultimi tre anni ai massimi livelli le imposte comunali, quali Tari, tariffe cimiteriali, strisce blu, addizionale Irpef e biglietti dei mezzi pubblici». «Un quadro preoccupante – conclude Garcea – che racchiude un insieme di errori di politica e di visione strategica per il futuro di Torino».

«Il sindaco da tre anni è chiuso nel Palazzo – denuncia Pierlucio Firrao, vicecapogruppo di Torino Bellissima – e non si rende conto delle criticità della città e dei bisogni di cittadini e cittadine. Torino è una giungla, l’erba arriva anche a due metri di altezza, le strade sono una groviera, i mezzi pubblici funzionano un giorno sì e un giorno no e la sicurezza è un miraggio: dal centro alle periferie siamo ostaggio delle baby-gang. Questo è il quadro creato da una Giunta immobile, la cui maggioranza in Consiglio Comunale si occupa più di fare opposizione al Governo Meloni che di cercare di migliorare la città».

«Torino – gli fa eco il capogruppo della Lega, Fabrizio Ricca – è tornata indietro di dieci anni: da una parte vediamo iniziative internazionali in centro, dall’altra la delinquenza che si allarga dalle periferie a tutta la città. Il giudizio su questi tre anni è assolutamente negativo».

Secondo il consigliere Pino Iannò (Torino Libero Pensiero), «c’è un’assenza di programmazione» da parte del sindaco Stefano Lo Russo, la cui «unica sua fortuna sono il Patto per Torino e i fondi Pnrr».

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