Heysel, una strage impossibile da dimenticare

Nel quarantennale della tragedia allo stadio di Bruxelles, in cui sono morti 39 tifosi e altri 600 sono rimasti feriti, è stata inaugurata l’opera «Verso Altrove» nei pressi dell’Allianz Stadium

Loredana Polito 30/05/2025
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Quarant’anni fa, il 29 maggio 1985, allo stadio Heysel di Bruxelles, poco prima dell'inizio della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, 39 tifosi persero la vita e 600 persone rimasero ferite nel crollo di un muro degli spalti e nel caos di quei terribili momenti.

Per commemorare quella tragica ricorrenza a Torino, nei pressi dell’Allianz Stadium, è stato inaugurata l’opera «Verso Altrove» di Luca Vitone.

Si tratta di una rampa a spirale illuminata da neon per essere vista anche a distanza, con alla fine un cannocchiale con lenti montate al contrario in modo da allontanare il fuoco sull'orizzonte. Durante la commemorazione sono state elencate tutte le vittime del 29 maggio 1985 ed è stata proiettata un'anteprima della docuserie 'Heysel, la tragedia', che racconta quella terribile notte attraverso le parole dei protagonisti, con video e immagini inedite.

Alla cerimonia sono intervenuti l’amministratore delegato di Exor, John Elkann, e i vertici della Juventus: dal presidente Gianluca Ferrero all'amministratore delegato Maurizio Scanavino fino a Giorgio Chiellini.

«Ci accingiamo a inaugurare un momento che è qualcosa di presente e perpetuo nel cuore della Juve, vicino al nostro stadio e alla nostra sede: non vogliamo mai dimenticare questo evento». Così il presidente bianconero, Gianluca Ferrero, durante le commemorazioni per i 40 anni dalla tragedia dell'Heysel e all'inaugurazione dell'opera intitolata 'Verso Altrove' dedicata alle vittime. «Doveva essere una notte di festa, si è trasformata in una notte di lutto e terrore – ha detto – e come club abbiamo lavorato su due filoni: da una parte la sicurezza e la cultura della non violenza negli stadi, dall'altra il desiderio di non dimenticare mai questo evento. Anche al J Museum viene proiettato un video che ricorda il momento e una stele dedicata. Inoltre, siamo sempre in contatto con le vittime».

«L’impegno è ricordare chi non c'è più: questo cammino è la metafora di conoscenza e consapevolezza». Queste le dichiarazioni di Luca Vittone, l'artista che ha realizzato l'opera 'Verso Altrove' dedicata alle 39 vittime della tragedia dell'Heysel e inaugurata 40 anni dopo la strage del 29 maggio 1985.

«Voglio anche ricordare Luca Beatrice: è stato lui a introdurmi nel mondo Juve e ho conosciuto persone che mi hanno accompagnato con supporto e sopportazione – ha aggiunto, riferendosi al noto critico d'arte scomparso lo scorso 21 gennaio e curatore dell'opera installata a pochi passi dallo stafdio della Juve – e negli ultimi tre anni abbiamo lavorato per arrivare a questo risultato». La sua opera – ha spiegato l’artista – «è un percorso per arrivare a un oggetto che ci fa conoscere un mondo lontano e che ci spinge a riflettere su qualcosa che è al di là, oltre a pensare al rapporto con l'altro che può essere fisico o spirituale».

«Abbiamo reso omaggio alle 39 vittime della strage dell’Heysel con l’inaugurazione del monumento ‘Verso Altrove’ dell’artista Luca Vitone, voluto dalla Juventus e curato dal grande Luca Beatrice» – hanno affermato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore allo Sport e alla Cultura, Marina Chiarelli. «Un luogo di memoria e di riflessione – hanno proseguito – perché il tempo non cancelli ciò che è accaduto il 29 maggio 1985, ma allo stesso tempo uno spazio dove guardare al futuro con speranza. Un’opera che resterà nel tempo per chi vorrà soffermarsi a riflettere su questa tragedia. Alle famiglie delle vittime va il nostro pensiero».

L’ex giocatore juventino Sergio Brio, presente alla cerimonia, ha dichiarato: «Il fatto di scendere dall'aereo con la coppa in mano fu una scelta della società. È stata criticata, ma la difendo perché era il modo per onorare i nostri tifosi morti per vedere una partita di calcio».

«Un gruppo di nostri giocatori era in nazionale, io ero il più anziano – ha detto l'ex calciatore bianconero – e Boniperti volle che io scendessi dall'aereo con la coppa». Brio ha quindi ricordato anche quei momenti così tragici allo stadio: «È bruttissimo, fu un pre-partita difficoltoso perché il riscaldamento si prolungò nel tempo e vedevamo i nostri tifosi feriti e con le maglie strappate e non auguro a nessuno di vivere una serata così».

Brio ha poi parlato anche dell’attualità: «La Juve ha avuto un'annata con difficoltà, anche in infermeria, e di conseguenza non si possono dare colpe a qualcuno, ma certamente miglioreremo» conclude davanti all'installazione 'Verso Altrove', monumento appena inaugurato in memoria delle vittime dell'Heysel.

«Ci sono tanti rappresentanti del Liverpool, è una presenza fondamentale: per noi della Juve ha un significato importante». Così il presidente dello Juventus Museum, Paolo Garimberti, durante le commemorazioni per i 40 anni dall'Heysel e all'inaugurazione dell'installazione 'Verso Altrove' dedicata alle 39 vittime.

«Per tanti anni non è stato semplice, anche quando abbiamo posizionato una targa ricordo nella sede di corso Galileo Ferraris era stata un'iniziativa più nostra che condivisa – ha continuato Paolo Garimberti – ma oggi c'è una folta rappresentanza del Liverpool ed è la prima volta che succede».

Il presidente del museo della Juve fa anche una riflessione sulla situazione degli stadi in Italia. «L'Heysel ha dato più lezioni: che ci vuole un'educazione nei tifosi e che servono stadi moderni e sicuri – ha concluso – ma in Italia ci sono soltanto due impianti costruiti recentemente, gli altri sono tutti del periodo fascista o degli anni Novanta. Così non si può reggere alla sicurezza: anche recentemente ci sono stati episodi che dimostrano che il tifo violento non è stato estirpato del tutto».

Erano presenti all’evento anche il sindaco del Comune di Torino, Stefano Lo Russo, il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, l'assessore comunale allo Sport Mimmo Carretta e quello regionale Marina Chiarelli.

Per la prima squadra della Juventus c’erano i calciatori Mattia Perin e Federico Gatti, oltre a chi era in campo in quella finale di Champions League: gli ex bianconeri Stefano Tacconi e Sergio Brio, oltre all'ambasciatore del Liverpool ed ex portiere Ian Rush.

Anche il Torino Fc ha espresso la sua vicinanza: «29/05/1985 - 29/05/2025: uniti nel ricordo delle 39 vittime della strage dell'Heysel». Con questo messaggio sul profilo ufficiale del club su X, il Toro ha espresso il suo cordoglio per la tragedia avvenuta 40 anni fa durante la finale di Coppa Campioni tra la Juventus e il Liverpool.

Il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, ha dichiarato: «Sono passati quarant'anni dalla tragedia dello stadio Heysel di Bruxelles. Una pagina dolorosa, che rimane aperta, nella storia del calcio. Un richiamo perenne, che invoca la tutela delle vite e la sicurezza come priorità assolute. In questo giorno, rivolgo una preghiera alle vittime e la mia sincera vicinanza ai loro familiari. Un pensiero ai feriti e ai testimoni di quel drammatico 29 maggio».

«Il dolore per la tragedia dell'Heysel è ancora vivo: quanto successo quarant’anni fa a Bruxelles rappresenta una ferita ancora non rimarginata nella vita dei familiari delle vittime e nel vissuto comune dell'intera famiglia calcistica europea. Il ricordo e la testimonianza di quei terribili fatti servano da monito perenne, affinché una festa di sport non si trasformi mai più in un'occasione di sofferenza». Così, nel giorno del quarantesimo anniversario della strage dell'Heysel, il presidente della Figc, Gabriele Gravina, ha voluto ricordare le 39 persone che il 29 maggio del 1985 persero la vita prima dell'inizio della finale di Coppa dei Campioni tra Liverpool e Juventus.

Lo scorso novembre a Bruxelles, prima del match di Nations League con il Belgio, la Nazionale al completo si era recata presso il tristemente famoso ‘Settore Z’ e il presidente Gravina, insieme al capo delegazione della nazionale Gianluigi Buffon e al ct Luciano Spalletti, aveva deposto tre mazzi di fiori (uno rosso, uno bianco e uno verde) davanti alla lapide con i nomi delle vittime. Ora, in occasione del quarantesimo anniversario della tragedia, il Museo del Calcio di Coverciano ha promosso una serie di iniziative. Per tutto il mese di maggio, nella sala cinema all'interno del museo, è stato proiettato un video prodotto dall'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel. Oggi, dalle ore 11 alle 13, nella sala conferenze 'Mario Vallitutti' del Museo del Calcio si terrà un incontro dal titolo 'Heysel 40 anni dopo. Il valore della memoria'. Saranno presenti il presidente della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani, il presidente dell'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel, Andrea Lorentini, e il presidente dello Juventus Museum, Paolo Garimberti.

La stessa sala Valitutti ospiterà una mostra fotografica con alcuni scatti realizzati da Salvatore Giglio, storico fotografo della Juventus e testimone oculare della strage: saranno presenti sei pannelli ricoperti da immagini scattate da Giglio, mentre altre foto saranno proiettate costantemente, a rotazione. Nel corso della stessa mattinata interverranno inoltre gli studenti e le studentesse della classe terza e quarta del liceo sportivo 'Galileo Galilei' di Dolo, accompagnati dai docenti Stefano Borgo e Laura Pojer, con un lavoro su come le persone possono essere educate ad avere un comportamento corretto negli stadi e quanto questo possa prevenire e ridurre al minimo l'accadimento di eventi come quello dell'Heysel.

 

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