Ennesimi scontri a Torino tra antagonisti e Polizia

Forza Italia e Fratelli d’Italia esprimono forte preoccupazione e condanna per le violenze che continuano a ripetersi nel capoluogo piemontese, con sempre maggiore frequenza

Carlo Santori 13/12/2024
Foto scontri del 13 dicembre 2024 (1).jpg - {Foto scontri del 13 dicembre 2024 (1).jpg} - [53010]

'Boicottiamo la guerra, scuola e università con i popoli in rivolta!' era la scritta dello striscione alla testa del corteo di studenti e studentesse pro Palestina a Torino che sono partiti ieri in 300 intorno alle 10.15 da piazza XVIII dicembre.

I giovani hanno spiegato al megafono di essere «contro la militarizzazione delle università, contro l'economia di guerra e il genocidio».

«Scendiamo in piazza per la terza volta in questo mese – hanno aggiunto – con l’ultimo corteo dell'anno. Siamo qui per riprenderci tutto e contro un Governo che non si cura dei bisogni dei giovani. Sarà un inverno caldo, ci mobiliteremo in tutte le scuole con presidi e autogestione per far sentire la nostra voce».

La manifestazione di ieri era stata annunciata al termine del corteo di due settimane fa, venerdì 29 novembre, quando i manifestanti avevano anche bloccato i binari della stazione di Porta Susa e c'erano state forti tensioni tra gli studenti e le forze dell'ordine vicino alla stazione di Porta Nuova.

I manifestanti ieri hanno bloccato per diversi minuti un tratto di corso Inghilterra, all'altezza della stazione ferroviaria di Porta Susa. Un lancio di uova contro le forze dell'ordine si è verificato nel corso del corteo all’altezza di corso Vittorio Emanuele II, davanti alla sede dell’Ufficio scolastico regionale.

Dai dimostranti si sono alzati cori e slogan contro il ministro dell'Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara. Gli studenti hanno quindi raggiunto con un’improvvisa deviazione la sede dell'Unione Industriali Torino, dove hanno acceso alcuni fumogeni e lanciato uova contro le Forze dell'ordine schierate a protezione del palazzo.

«Contro lo sfruttamento dei giovani, contro chi ci vuole fare lavorare gratis in azienda», hanno scandito dal megafono. E poi: «A quasi tre anni dalla morte di Lorenzo e Giuseppe (studenti morti durante stage in azienda, ndr) ribadiamo che siamo contro l'alternanza scuola lavoro e chi vuole farci lavorare in azienda al posto di studiare, per farci diventare una classe ubbidiente e ordinata».

Scontri si sono verificati poi davanti alla sede del Politecnico. I dimostranti hanno lanciato uova e sassi contro il Reparto mobile della Polizia, che ha reagito con manganellate. Un uomo è stato bloccato. I manifestanti – diverse centinaia – si erano avvicinati all'ingresso posteriore del Politecnico, tentando di sospingere contro il muro gli agenti del Reparto mobile sistemati a presidio.

Le Forze dell'ordine hanno reagito servendosi degli scudi e dei manganelli per ripristinare una fascia di rispetto. I dimostranti in seguito si sono avvicinati nuovamente per chiedere il rilascio del loro compagno bloccato dagli agenti.

Roberto Rosso e Marco Fontana, rispettivamente Segretari Provinciale e Cittadino di Forza Italia a Torino attaccano: «A Torino ormai è evidente che i movimenti antagonisti e di estrema sinistra si sentono liberi di poter agire indisturbati. Altro che ‘Palestina Libera’: qui l’obiettivo è la destabilizzazione del Paese, con una chiara matrice eversiva. Si attaccano Unione Industrialo, il Politecnico, il Provveditorato… per intimidirli».

«I continui attacchi alle Forze delle ordine – denunciano i due politici azzurri – sono poi il sintomo di una strategia della tensione che punta a provocare lo Stato alla reazione, per avvallare l’idea di uno Stato Autoritario e fascista che sta solo nelle loro fantasie. Il problema è che per raggiungere i loro chiari scopi politici ci vanno di mezzo Forze di Polizia, cittadine e cittadini e il patrimonio della città».

«Una situazione intollerabile – concludono Rosso e Fontana – figlia di una Amministrazione cittadina che continua a dialogare con chi sta dietro a questi fatti: Askatasuna. La legittimazione a cui abbiamo assistito in questi mesi è un fatto politico gravissimo, perché ha assicurato una ‘patente di legalità’ a chi è illegale ed eversivo. Con un processo in corso ci si sarebbe aspettati più cautela e senso dello Stato da parte di chi ha l’onere di amministrare in nome di tutti Torino e il fatto che il sindaco abbia fatto il ‘Ponzio Pilato’ proprio qualche settimana, fa evitando lo sgombero del Centro sociale dovrebbe preoccuparci, perché è un ulteriore invito al ‘laissez faire’ di chi, come gli antagonisti, dialoga solo con la violenza e le minacce. Il rischio è che quello a cui assistiamo sia solo l’antipasto…».

«I soliti delinquenti, tutelati, incoraggiati e pompati dai soliti esponenti dell’estrema sinistra torinese, continuano a distruggere le nostre città in nome dell’intifada e di scioperi che ormai sono divenuti teatri di proteste fini a loro stesse. Condanniamo questi episodi ed esprimiamo solidarietà alle Forze dell’ordine, alle cittadine e ai cittadini che continuano a subire inutili disagi e ai commercianti che continuano a subire danni alle loro attività» – dichiara Giovanni Crosetto, europarlamentare e capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune di Torino.

«Anche una singola pietra lanciata in direzione di un poliziotto è un atto grave e intollerabile, che non può essere accettato in silenzio dalla politica. Per l’ennesima volta, i soliti noti facinorosi hanno utilizzato il pretesto di uno sciopero e il legittimo diritto a manifestare per assaltare Forze dell’ordine e Istituzioni universitarie. Esprimo una dura condanna per quanto accaduto, nell’auspicio che tutta la politica, in maniera unanime, si dissoci e prenda fermamente le distanze da chi non ha rispetto per la divisa e per le donne e gli uomini che servono lo Stato, garantendo sicurezza e legalità. Agli agenti coinvolti, la mia totale solidarietà». Ha così commentato Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, in merito agli scontri avvenuti a Torino.

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