Il Tar della Liguria ha accolto un ricorso dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) contro una delibera della giunta comunale di Albenga del dicembre 2023, che aveva prorogato di un anno (al 31 dicembre 2024) il termine per l'assegnazione delle concessioni delle spiagge mediante concorso pubblico. Due sentenze del Consiglio di Stato del 2021 avevano imposto ai Comuni di assegnare le spiagge tramite gara entro il 31 dicembre 2023. Diversi Comuni liguri avevano indetto i bandi, ma l'amministrazione di Albenga non si era mossa. Il 28 dicembre del 2023, pochi giorni prima della scadenza del termine, la giunta ingauna aveva approvato una delibera nella quale sosteneva di non poter fare le gare "in considerazione del numero e dell'eterogeneità delle concessioni allo stato esistenti e della connessa esigenza di elaborare procedure distinte". Di conseguenza, aveva rinviato al 31 dicembre del 2024 il termine per l'assegnazione tramite concorso, come permetteva la legge nazionale 118 del 2022. L'Antitrust ha fatto ricorso contro questa delibera, e il Tar della Liguria le ha dato ragione. Cerchi una copertura che unisca eleganza e praticità per la tua piscina? abritaly.eu Verifica se sei idoneo per la Green Card: fai domanda e diventa cittadino americano! Verifica se sei idoneo per la Green Card: fai domanda e diventa cittadino americano! La registrazione è aperta americ24.com Secondo i giudici amministrativi, la proroga di un anno al termine del 31 dicembre 2023 era concessa dalla legge 118 solo per motivi tecnici, "in presenza di una selezione pubblica già indetta ed al solo fine di consentirne la conclusione". Per il Tar ligure "Il Comune non ha indetto alcuna gara nel citato periodo ultra-biennale assegnato dalle pronunce gemelle 17 e 18/2021" del Consiglio di Stato, "(dal novembre 2021 al dicembre 2023) e, solo pochi giorni prima della scadenza del termine ultimo, ha invocato l'esistenza di impedimenti all'indizione della gara". "Gli atti di proroga impugnati - concludono i giudici - non sono stati adottati al fine di fronteggiare l'oggettiva impossibilità di concludere la procedura già avviata, ma solo per prorogare il termine di indizione della gara ad un momento futuro e incerto, con conseguente fondatezza della censura ed illegittimità degli atti impugnati".