Morì schiacciato tra due mezzi nel deposito Tpl di Savona, la famiglia chiede un risarcimento di 1,3 milioni
L'infortunio sul lavoro risale all'8 febbraio dell'anno scorso
La famiglia di Stefano Macciò, l'operaio di 53 anni che perse la vita l'8 febbraio 2023 in un incidente sul lavoro nel deposito di Tpl Linea a Savona, ha richiesto un risarcimento di 1,3 milioni di euro all'azienda di trasporto pubblico locale savonese.
L'incidente, avvenuto durante un intervento di recupero di un mezzo in panne con un carroattrezzi, si verificò all'interno dell'area aziendale, dove Macciò rimase schiacciato tra due mezzi.
Nonostante l'inchiesta penale sia stata archiviata dalla Procura di Savona, i familiari, assistiti dall'avvocato Mauro Mazzi, proseguiranno con la causa civile per ottenere giustizia. La prima udienza della causa civile è fissata per il mese di dicembre 2024. Ad oggi, Tpl Linea non ha ancora offerto alcun risarcimento alla famiglia.
Dopo l'incidente, i sindacati e i lavoratori avevano organizzato uno sciopero per sollecitare una maggiore attenzione sulla sicurezza sul posto di lavoro. Nonostante l'intenzione dell'azienda di dedicare una targa a Macciò nel deposito di via Valletta San Cristoforo, la famiglia ha espresso la sua opposizione a questa iniziativa.