Più screening contro il tumore se a consigliarli è il farmacista
Buoni risultati del progetto "Prenoto-Prevengo" attivato nella Asl3 genovese con Federfarma sulla profilassi contro il cancro al colon retto
Monica Bottino 01/09/2024
Il tumore del colon-retto è definito big killer, il secondo per incidenza nella popolazione generale dopo quello alla mammella, e prima di quelli al polmone, alla prostata e alla vescica. Ma scoprirlo in tempo e vincerlo si può, grazie agli screening messi a punto dal sistema sanitario, che in Regione Liguria consentono di effettuare un primo step, quello della ricerca del sangue occulto nelle feci, gratuitamente, dai 50 ai 74 anni. Proprio per incentivare i cittadini a partecipare allo screening, assolutamente non invasivo, ma efficace, Alisa, l’agenzia sanitaria regionale, ha coinvolto le farmacie nel progetto «Prenoto-Prevengo», iniziato nella Asl3 genovese a dicembre del 2023 in via sperimentale, e che, visti i risultati, sarà presto attivato anche nel territorio spezzino della Asl5. «Grazie al nuovo sistema, la percentuale dei cittadini che ha partecipato allo screening è aumentata al 40%, mentre prima si attestava sul 25%-26% - spiega Marta Caltabellotta, direttore sanitario di Asl3 - Un numero che riteniamo significativo, insieme al fatto che nel 2024 abbiamo alzato a 74 anni, come da indicazioni ministeriali, l’età per parteciparvi. In tutto sono stati inviati al secondo livello di indagine circa 880 casi, su circa 22mila persone arruolate. Naturalmente non si tratta di tumori certi, ma di situazioni che, magari anche solo con un colloquio con lo specialista si chiariscono». Diversamente il paziente viene invitato a sottoporsi a una colonscopia, esame durante il quale il medico può intervenire direttamente per l’asportazione di piccoli polipi intestinali che con il tempo potrebbero evolvere in tumori. Il «target» al quale il progetto si rivolge riguarda sia donne sia uomini, nella fascia 50-74 anni, appunto, che in Liguria sono circa 120mila. Nei primi sei mesi dell’anno le lettere di Asl3 con l’invito sono state circa la metà, da qui a dicembre si procederà con l’altra metà, per un esame che andrebbe ripetuto ogni due anni. Il progetto «Prenoto-Prevengo» è stato sviluppato nell’ambito della «Farmacia dei Servizi», nato da un Accordo della conferenza Stato-Regioni, attivo da circa un anno, grazie al quale sono state introdotte nuove prestazioni erogabili dalle farmacie territoriali. Regione Liguria e Alisa hanno ritenuto di sviluppare in maniera rilevante anche molti i progetti relativi ai servizi di telemedicina: grazie a un protocollo sperimentale è infatti possibile usufruire in prima battuta dei servizi di ECG, Holter cardiaco e Holter pressorio, nelle farmacie convenzionate della Regione Liguria aderenti e per pazienti che abbiano i requisiti.
«L’importanza del ruolo della farmacia è stato così riconosciuto - spiega ancora la dottoressa Caltabellotta - la rete capillare che garantiscono sul territorio, la familiarità con i cittadini che vi si rivolgono sono caratteristiche che hanno favorito anche l’adesione allo screening. Il progetto sperimentale in Asl3 non solo proseguirà, ma sarà allargato anche alla Asl5 spezzina, la prossima a partire».
Ma cosa dicono i farmacisti, attori protagonisti del progetto screening? «Siamo molto soddisfatti - commenta Giuseppe Castello, presidente Federfarma Genova - Il 65% delle farmacie genovesi ha partecipato e ogni giorno abbiamo nuove adesioni, sono circa 170 punti adesso». Il successo del progetto è evidente nei numeri: i kit consegnati dalle farmacie sono stati finora 17.924 e 16.608 sono stati riconsegnati, «siamo circa al 92,6%, senza contare che mentre stiamo parlando ci sono cittadini che hanno già ritirato il kit e devono ancora riconsegnarlo».
Come partecipare dunque? Anche chi non avesse ricevuto la lettera di convocazione, attraverso il sistema Prenoto Prevengo potrà chiedere di essere inserito, purché si trovi tra gli aventi diritto: abbia cioè un’età compresa fra i 50 e i 74 anni e non abbia preso parte allo stesso screening negli ultimi due anni. La partecipazione alla campagna di screening è completamente gratuita. A questo punto, il cittadino ha tre possibilità per ritirare il kit di raccolta dei campioni: può recarsi agli sportelli di Asl 3 Genovese dedicati (opzione questa c’era già prima, ma si tratta di andare nelle sedi territoriali, che talvolta sono lontane da casa e che hanno orari prestabiliti, non eccessivamente dilatati); può andare in una delle farmacie aderenti al progetto, segnalate anche sul web sia sulla app sia sul sito Prenoto Prevengo. Infine può scaricare la app o collegarsi al sito Prenoto Prevengo e scegliere di farsi recapitare per posta il kit direttamente a casa. Indipendentemente dalla modalità scelta per il ritiro del kit, dopo aver raccolto il campione per l’esame, potrà scegliere se consegnarlo presso uno degli sportelli dedicati della Asl 3 Genovese o consegnarlo in una delle farmacie aderenti, che potrà anche essere diversa da quella dove ha ritirato il kit.
In caso di esito positivo dell’esame, la procedura resta quella attuale: si viene contattati direttamente da un operatore dell’Asl 3 genovese per fissare ulteriori approfondimenti. In caso invece di esito negativo, il referto arriverà a casa, via posta. Chi avrà scaricato la app o si sarà registrato sul sito, riceverà l’esito in tempo reale e quindi molto più rapidamente rispetto alla trasmissione postale.
La possibilità di partecipare, in maniera anche comoda, non manca. Eppure, a bene vedere, se il 40% dei cittadini chiamati ha partecipato (ed è un successo, si diceva, rispetto al 25%-26% di prima) ci sono 6 persone su 10 che non partecipano. In percentuale anche tra di loro c’è qualcuno che invece, magari dopo qualche tempo, dovrà confrontarsi con una diagnosi che non si vorrebbe sentire mai. Probabilmente per una malattia a uno stadio più avanzato, dunque più difficile da guarire. La prevenzione fa paura? «Direi di sì, ma fa paura a tutti, non solo a coloro che non la fanno - dice la dottoressa Caltabellotta - Anche io quando vado a fare la mammografia in cuor mio ho un po’ di apprensione, è un dato comune a tutti, ma la faccio lo stesso perché è evidente che scoprire una malattia come il tumore in uno stadio iniziale fa davvero la differenza».
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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