Il nuovo ospedale di Cuneo torna protagonista nella seduta del consiglio comunale tenutosi lunedì 16 dicembre. È l’interpellanza del consigliere Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia, intitolata «Risvolti e conseguenze respingimento proposta partenariato pubblico privato per costruzione del nuovo ospedale Santa Croce e Carle», a riportare il focus sul nosocomio. Il ricorso al TAR della società Inc SpA prevede una richiesta di risarcimento per la bocciatura del progetto del partenariato pubblico-privato (PPP) pari a 10.880.000 euro. I timori non derivano solo da questa cifra esorbitante, anche dal fatto che la pendenza del ricorso potrebbe ritardare ulteriormente l’avvio dei lavori. Il vero perno dell’intervento di Bongiovanmi è però una presunta mancata trasparenza a fronte della richiesta di accesso agli atti, quando i documenti relativi al progetto e al suo rigetto sono arrivati parzialmente oscurati. In particolare, risulterebbero non consultabili la valutazione economico-finanziaria e i pareri dell’advisor e del gruppo tecnico di valutazione regionale.
«Non possiamo non cominciare con il complimentarci con il personale sanitario per il risultato ottenuto dall’azienda ospedaliera come miglior ospedale del 2023. Cogliamo l’occasione anche per ricordare il lavoro svolto da Elide Azzan nei primi mesi di quel periodo, direttrice che già non aveva avallato il PPP» ha commentato Bongiovanni. «Abbiamo perso anni nella costruzione del nuovo ospedale e ora si accumulerà ulteriore ritardo a causa del respingimento del PPP e del conseguente ricorso al TAR.
Molti documenti erano oscurati, non si vedevano né i costi, né il parere advisor, né quello del gruppo tecnico regionale». Il consigliere di minoranza ha poi proseguito la presentazione della sua interpellanza ricordando come il ricorso potrebbe essere accolto se il respingimento del PPP non fosse avvenuto nelle modalità e nelle tempistiche previste ex lege.
All’intervento introduttivo sono seguiti i commenti di altri consiglieri di opposizione, tra i quali Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni e Giancarlo Boselli per gli Indipendenti.
Sturlese, pur rassicurando sulla remota possibilità che la richiesta di risarcimento possa venire accolta, si è dimostrato comunque molto critico nei
confronti del progetto per il nuovo ospedale, ricordando come buona parte dell’opposizione e dei cittadini restino convintamente contrari alla costruzione a Confreria. Sturlese inoltre, elogiando l’operato dell’hub Santa Corce e Carle, ha sottolineato il suo punto di vista ribadendo che si siano persi sette anni nella costruzione del nuovo edificio e come un ospedale d’eccellenza debba trovare supporto anche, anzi soprattutto, nei rappresentanti delle classi
dirigenti della città.
Di pari avviso Boselli, che ha affermato «Siamo al punto zero dopo 7 anni».
Nonostante gli attacchi su più fronti, la prima cittadina non si è tirata indietro, rispondendo invece all’interpellanza con un’argomentazione precisa e puntuale. Sette anni fa, infatti, sono sorte le due commissioni dedicate specificatamente all’oggetto «ospedale». La prima, chiamata a esprimersi sul-
la scelta tra sede unica e triplice sede (come l’attuale assetto, suddiviso tra Carle, Santa Croce e uffici amministrativi), aveva deciso all’unanimità per la sede unica. La seconda commissione aveva invece discusso sul luogo, poi individuato tramite analisi del piano regolatore in Confreria. La proposta di PPP e la susseguente bocciatura fanno però parte di un iter che vede
coinvolte l’azienda sanitaria e un’impresa privata e per il quale la stessa amministrazione comunale ha ricevuto la documentazione parzialmente oscurata, in quanto parte terza, benché amministrazione pubblica.
«I documenti erano in mano a quelle parti, anche noi abbiamo appreso dai giornali della bocciatura del PPP, tant’è che dopo due giorni eravamo in Prefettura perché Riboldi è venuto a parlarci della situazione.
Si tratta di un accesso agli atti di un’azienda di cui noi Comune non siamo parte, quindi i dati erano così, oscurati come li avete visti. Ora ci sono 20 milioni a disposizione per predisporre il bando per il nuovo ospedale, bando che verrà emesso, come previsto, entro i primi 10 giorni di gennaio. Noi vogliamo un nuovo ospedale per Cuneo, siamo orgogliosi del risultato raggiunto, frutto di una cultura di lavoro sulla sanità, e riconosciamo il grande merito di chi ha fatto la storia di questo ospedale, sappiamo però che l’ospedale di adesso richiede manutenzione e miglioramento continui.
A noi competeva la scelta della location tramite il piano regolatore e competeranno tutti i servizi accessori quali strade, parcheggi, trasporto pubblico, viabilità, ma nonostante tutto il nostro impegno non siamo noi che possiamo evitare questa situazione». Ha evidenziato ancora la sindaca, aprendo peraltro al confronto pubblico con la cittadinanza.
L’ospedale nuovo si farà e la volontà dell’amministrazione di seguire questa linea sembra netta e decisa, nonostante le difficoltà incombenti. I dubbi restano molti, ma la speranza che il bene comune e la tutela della sanità prevalgano rimane più forte, anche al di là delle divisioni politiche.