Con l’accorpamento delle Asl 72 milioni di risparmio in Liguria

Ridurre le aziende sanitarie da 5 a 3 consentirebbe un significativo contenimento di costi. Ma c’è chi insorge

28/08/2025
Immagine sanità ospedale medici.jpg - {Immagine sanità ospedale medici.jpg} - [123546]
Da cinque a una, o forse tre. Sono i numeri che potrebbero ridefinire la sanità dei prossimi anni. Da Ponente a Levante, da Imperia a La Spezia, tre Asl potrebbero diventare le nuove arterie di un sistema sempre più in evoluzione e di maggiore qualità. L’idea parte dal presidente della Regione Marco Bucci,  che prevedeva inizialmente un’unica Asl regionale; il percorso in discussione oggi parla invece di tre Asl: Asl 1 Imperiese e Asl 2 Savonese integrate, Asl 3 Genovese che assorbirebbe l’Asl 4 Chiavarese, mentre l’Asl 5 Spezzina manterrebbe la propria autonomia. L’obiettivo dichiarato della giunta di centrodestra è rafforzare le strutture, liberare risorse per tecnologia, telemedicina e reparti specialistici, garantendo efficacia e solidità, poiché un dossier tecnico affonda le radici in analisi precise. Infatti, studi preliminari stimano un potenziale risparmio fino a 72 milioni di euro a legislatura. Il messaggio è chiaro: meno burocrazia, più sanità vera.
Il tracciato di questa mappa, però, incontra subito rilievi e barricate. Nel Ponente, i sindaci di Imperia e Sanremo hanno evidenziato l’urgenza di garantire continuità e sicurezza dei reparti essenziali. Paure speculari anche a Levante, dove i 29 sindaci del Distretto 16 difendono a spada tratta l’autonomia dell’Asl 4 definita «modello di prossimità», ricordando che la distanza geografica non può trasformarsi in distanza di assistenza. A La Spezia, cresce l’attenzione sul Sant’Andrea, sulle strutture territoriali e sul potenziamento dei servizi specialistici, con particolare riguardo al miglioramento delle liste d’attesa.
Le opposizioni hanno preso subito posizione, dichiarandosi contrarie, temendo che il cambiamento allontani i servizi dai cittadini delle aree interne. Un dissenso che risuona anche tra comitati civici e associazioni di volontariato. Il Comitato Assistenza Malati del Tigullio ha chiesto garanzie sui servizi di prossimità e sulla continuità dell’Asl 4; altre realtà hanno raccolto osservazioni su collegamenti tra ospedali e trasporti interni. La FP CGIL di Imperia, invece, segnala pensionamenti in arrivo e l’urgenza di bandi di assunzione. Nel mentre le associazioni di soccorso, quali Croce Rossa, Anpas e Misericordie sottolineano la necessità di aggiornare la centrale unica 118, fondamentale per le emergenze. 
La politica regionale di centrodestra ha fatto quadrato attorno al progetto, cercando di trasformare il dibattito acceso dell’estate in un percorso ordinato e condiviso. Fratelli d’Italia insiste sul dialogo con i territori e sulla tutela dei presidi più piccoli. Forza Italia pone l’accento sui presidi del Levante, con particolare attenzione alla sicurezza dei reparti ospedalieri e alla gestione dei servizi di emergenza. La Lega propone un approccio graduale, enfatizzando l’accompagnamento tecnico del cambiamento attraverso tavoli consultivi con sindaci, dirigenti Asl e professionisti sanitari. Settembre sarà il banco di prova: tavoli tra conferenze dei sindaci, dirigenti Asl e sindacati definiranno tempi, modalità operative e strumenti della transizione. Nel frattempo, il Consiglio regionale ha approvato modifiche al Piano Socio Sanitario 2023-2025, confermando l’impegno a rafforzare reparti, creare poli d’eccellenza come Erzelli, valorizzare il Sant’Andrea di La Spezia, migliorare le liste d’attesa e introdurre strumenti innovativi come la telemedicina. La mappa della Liguria resta un progetto programmatico, ma le linee tracciate questa estate indicano con chiarezza le intenzioni: accorpare strutture dove serve, tutelare l’autonomia dove necessario, creare governance efficiente e rafforzare la prossimità dei servizi. Chi governa deve dimostrare che la Liguria sa tagliare gli sprechi senza amputare la cura. Per chi si dimostra contrario, o ha perplessità, è il momento di avanzare proposte alternative sensate, non solo resistenze a priori. L’estate rovente ha quindi acceso il dibattito, ma l’autunno sarà decisivo.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
Editore: POLO GRAFICO SPA
Via Giovanni Agnelli 3,
12081 Beinette (CN)
+39 0171 392211
P.IVA: 02488690047

Il Giornale del Piemonte e della Liguria

Il quotidiano on line "Il Giornale del Piemonte e della Liguria web" è il nuovo media della galassia del gruppo Polo Grafico Spa, editore da oltre 25 anni nei territori di Piemonte, Liguria e Regione Paça (Costa Azzurra). Il gruppo edita da oltre vent'anni il quotidiano nella versione cartacea "Il Giornale del Piemonte e della Liguria".

Polografico Spa - P.IVA: 02488690047

Chi Siamo | Contatti | Cookies | Privacy