«I Pronto Soccorso degli ospedali piemontesi devono dotarsi quanto prima di dispositivi di allerta per i casi di aggressione, perché non è più tollerabile che avvengano casi di violenza ai danni del personale sanitario, a cui va la mia piena solidarietà e il mio ringraziamento per l’impegno e la dedizione che quotidianamente rivolgono ai pazienti». È quanto ha dichiarato l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte, Federico Riboldi, dopo l’ennesima aggressione ai danni del personale di un Pronto Soccorso piemontese, avvenuta venerdì scorso all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino.

«La mia attenzione sull’argomento – afferma l’esponente della Giunta Cirio – è massima e stiamo lavorando affinché i dispositivi elettronici personali per inviare richiesta di aiuto, dopo un primo momento sperimentale, siano consegnati a tutti gli operatori e le operatrici».

«Accanto a questo – prosegue l’assessore Federico Riboldi – si dovrà da un lato rafforzare la presenza e il passaggio delle forze dell'ordine negli ospedali e installare, nel rispetto della privacy, videocamere proattive, dall’altro avviare un’azione di comunicazione mirata verso cittadine, cittadini e pazienti affinché questi casi non si ripetano».

Venerdì scorso, al San Giovanni Bosco di Torino, un ventisettenne aveva minacciato un'infermiera che l'aveva rimproverato per il volume della musica troppo alta, poi, dopo essere stato visitato e dimesso, aveva preso a calci e pugni la porta dello studio medico. Infine, aveva aggredito i carabinieri intervenuti. I militari l'hanno bloccato e arrestato per danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Successivamente per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari.