Un’altra tegola cade sulla Giunta Lo Russo del Comune di Torino. Il Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Milano ha eseguito un decreto di sequestro preventivo disposto dal gip di un'intera area di cantiere in via Cancano 5 a Milano, dove è in costruzione un edificio residenziale composto da tre torri per 77 appartamenti chiamato Residenze Lac.
Nell'indagine, coordinata dal pm Marina Petruzzella e Paolo Filippini e dall'aggiunto Tiziana Siciliano, gli indagati sarebbero otto.
Le accuse contestate sarebbero lottizzazione abusiva, false attestazioni relative alla segnalazione di inizio attività e abuso d'ufficio.
Secondo l'inchiesta la realizzazione delle Residenze Lac, un complesso di tre torri nell'area del parco delle Cave, sarebbe avvenuta con un permesso di costruzione convenzionato, non qualificando l'opera come un nuova costruzione. Tra gli indagati, ci sarebbe Paolo Mazzoleni, il progettista della società proprietaria dell'area e attuale assessore all'Urbanistica del Comune di Torino, già sotto inchiesta per un’altra vicenda milanese, quella della palazzina di piazza Aspromonte.
«Il secondo avviso di garanzia raccolto dall’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino Paolo Mazzoleni ci sconcerta. Forza Italia come sempre è garantista e coerentemente è convinta che l’assessore riuscirà ad uscire estraneo a questo addebito, così come a quello circa il palazzo Bluestone di piazza Aspromonte a Milano. Ci domandiamo però dove sia il Pd, dove siano le manifestazioni di piazza per chiedere le dimissioni di esponenti politici raggiunti da provvedimenti giudiziari. Il Pd è giustizialista o e moralizzatore solo verso gli esponenti di centro destra? O è garantista alla carta e al bisogno verso i propri compagni di partito? Ce lo chiediamo perché dall’inizio della legislatura non è la prima volta che tutto ciò accade, ultima in ordine di tempo l’indagine di un collaboratore dell’assessore Carretta proprio in queste ore, il tutto dopo la nota vicenda Gallo di cui nessuno più parla. Come sempre avviene a Torino alla nota in cui viene comunicata l’indagine segue una omertosa opera di silenziamento. Nessuno che ci metta la faccia, neppure per tranquillizzare i cittadini. Ne prendiamo atto, ma chiediamo coerenza. Noi lo siamo, da sempre garantisti, non solo al bisogno”. Ad affermarlo in una nota sono il senatore Roberto Rosso, vicepresidente di Forza Italia a Palazzo Madama, e il coordinatore cittadino degli azzurri di Torino, Marco Fontana.
«Dobbiamo cercare di non ripetere situazioni come via Cancano, dove la struttura commerciale ‘ha divorato’ gran parte della superficie fondiaria, obbligando a una soluzione progettuale delle residenze molto impattante (peraltro fronte Parco Cave)». Come riportato dalle agenzie di stampa, sarebbero state queste le raccomandazioni di Simona Collarini, direttrice del Settore Pianificazione urbanistica generale del Comune di Milano nel verbale di una riunione di staff, acquisito dalla Procura di Milano e riportato dalla gip Lidia Castellucci nel decreto con cui è stata posta sotto sequestro l'area di cantiere dove è in costruzione l’edificio con le tre torri.
Secondo il giudice, «le parole utilizzate dal direttore», per altro mentre la procedura era in corso, «restituiscono appieno la rilevanza dell'intervento edilizio, tanto che, a dire del direttore stesso, le modalità seguite per via Cancano non avrebbero dovuto ripetersi in futuro». Modalità per cui i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, coordinati dall'aggiunto Tiziana Siciliano, hanno aperto l’inchiesta che ha portato la Guardia di Finanza a mettere i sigilli ai tre edifici con vista lago, in costruzione.
Tra gli otto indagati, assieme a Paolo Mazzoleni, progettista della Lake Park, la società proprietaria dell'area, e attuale assessore all'Urbanistica del Comune di Torino, ci sarebbero tra gli altri Rossella Bollini, socio unico della stessa società, vari dirigenti comunali e anche Giovanni Oggioni, allora responsabile dello Sportello Unico per l'Edilizia di Palazzo Marino.
Secondo la ricostruzione fornita dalle agenzie di stampa, la presunta lottizzazione abusiva sarebbe iniziata nel 2018 frazionando in due parti il lotto, esteso di mq 9.680,13, su cui sorgeva l'impianto industriale della Pompe Peroni, collocato tra via delle Forze Armate e via Cancano. Su un lotto è in via di costruzione un supermercato (il cantiere non è stato sequestrato) e sull'altro stanno sorgendo le tre torri residenziali di 9, 10 e 13 piani, alte da 27 a 43 metri, 77 appartamenti destinati a 217 abitanti, in «un'area di interesse ecologico» in quanto si affaccia «sul laghetto della ex Cava Cabassi, l'unico tra i laghi completamente accessibile al pubblico e integrato nel disegno del parco».
A quanto sottolinea il gip nel decreto di sequestro, l'intervento, oltre a essere di «elevata fragilità dal punto di vista idrogeologico», violerebbe la legge urbanistica in quanto, «per via delle altezze delle torri e delle densità previste (...) non poteva essere consentito in assenza di un piano particolareggiato esecutivo o di un piano di lottizzazione esteso all'intera zona».
Tra le ulteriori violazioni ci sarebbero anche la «qualificazione illegittima» dell'intervento come una «ristrutturazione edilizia» e non «nuova costruzione» e la monetizzazione delle aree standard «fortemente» sottostimata.