Caldo e impianti: no agli installatori di climatizzatori “fai da te”

Da Confartigianato Imprese Piemonte messaggio ai cittadini: attenti agli abusivi perché rovinano l’ambiente e vi fanno rischiare multe. Confartigianato Imprese Piemonte ha stimato che il 30% del mercato dei climatizzatori sia in mano a installatori non

29/07/2024
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Foto Adnkronos

Con l’arrivo del caldo si registra un incrementano della domanda di climatizzatori che rinfrescano le abitazioni e i luoghi di lavoro e migliorano la qualità della vita. Ma, con l’arrivo dell’estate crescono sia l’offerta di tecnici abusivi che si spacciano per elettricisti, installatori termoidraulici senza alcun tipo di formazione e certificazione, sia la domanda da parte di ignari cittadini che, troppo spesso, cadono nella tentazione di affidare il proprio impianto e la propria sicurezza domestica a veri sconosciuti. A tutto questo si aggiungono anche le “vendite parallele” che invitano al “fai da te” nonostante la firma di liberatorie nelle quali ci si impegna a far installare ad un tecnico specializzato. Insomma, un mercato che pare esenti da controlli.

Confartigianato Imprese Piemonte ha stimato che il 30% del mercato dei climatizzatori sia in mano a installatori non certificati, che lavorano a dispetto delle norme di legge e dell’ambiente e che rischiano, e fanno rischiare, conseguenze legali e sanzioni amministrative. Per questo gli Impiantisti dell’Associazione di Categoria vogliono lanciare un messaggio ai clienti affinché non si facciano trarre in inganno da tecnici senza patentino e partita IVA e che non offrono garanzie e certificazioni del lavoro svolto.

“Si rischia di incorrere in sanzioni pesanti per lavoro abusivo e danneggiamento ambientale – commenta Massimo Gianoglio, Presidente Federazione impiantisti di Confartigianato Imprese Piemonte - inoltre solo le aziende certificate garantiscono efficienza e qualità del prodotto installato. Il motivo è anche quello che i climatizzatori contengono F-Gas (gas fluorurati) come gli impianti di refrigerazione, si tratta di gas inquinanti responsabili dell’effetto serra per questo soggetti a una rigida sorveglianza e possono essere trattati solo da operatori specializzati in possesso di regolare certificazione”.

“L’installazione di questi componenti – insiste Gianoglio – deve essere eseguita da imprese abilitate dalla Camera di Commercio. Un tecnico competente e autorizzato svolgerà un lavoro a regola d’arte, a tutela del proprio cliente e del pianeta, in più vi è anche un discorso di sicurezza per le persone e le cose, meglio che si sappia, in quanto il gas dei condizionatori R32 è infiammabile”.

“Non è plausibile – conclude Gianoglio - che con poche ore di corso in negozio o seguendo dei video tutorial sui canali web si abbia la presunzione di aver acquisito la competenza impiantistica e la cultura della sicurezza che le nostre aziende hanno maturato con anni di esperienza in cantiere e con la partecipazione ad una formazione continua”.

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