«Il coraggio della partecipazione». La Cisl va a congresso oggi e domani al Centro Congressi di Novarello. Il programma della due giorni prevede – in questa prima giornata - la relazione della segretaria generale, Elena Ugazio; il saluto degli ospiti e gli interventi del segretario Gìenerale Cisl Piemonte, Luca Caretti e del segretario confederale Andrea Cuccello. Parteciperanno 145 i delegati in rappresentanza dei 66mila iscritti provenienti dalle quattro province di Biella, Novara, Vercelli e Verbania. I lavori termineranno nel pomeriggio di domani con l’elezione del segretario generale e della Segreteria che guideranno l’Organizzazione per il prossimo quadriennio.
Ugazio, come si appresta a vivere questi giorni?
«E’ sempre una grande emozione vivere ogni percorso congressuale. Un cammino lungo ed impegnativo iniziato nel Piemonte Orientale il 21 gennaio. Molti i momenti di incontro e confronto e posso dire con orgoglio di avere trovato un Organizzazione motivata, responsabile, convinta delle nostre posizioni e fedele ai nostri valori. Un grande protagonismo dei delegati che non sono stati semplici spettatori ma attori di quelle giornate, una vitalità che è spesso stata donna, giovane e migrante».
Quali i temi trattati?
«Accanto al tema della partecipazione, che da il titolo anche al nostro congresso “Il coraggio della partecipazione” ci soffermeremo sui nostri valori per riconfermane la straordinaria attualità a 75 anni dalla nostra Fondazione. Poi uno sguardo più su noi stessi, su come oggi decliniamo la prossimità fatta di presenza nei luoghi di lavoro, nelle nostre sedi, nelle comunità in cui viviamo. Le crisi industriali ma anche le grandi opportunità da Silicon Box alla logistica. E poi l’importante campagna RSU che vedrà nei prossimi giorni impegnati scuola e funzione pubblica dove ogni voto è importante per confermare la nostra linea di sindacato riformista, pragmatico, autonomo, che firma i contratti».
Oggi, nel mondo del lavoro, di cosa abbiamo più bisogno?
«Dobbiamo lasciarci alle spalle un Novecento fatto di antagonismo per costruire un mondo del lavoro in cui la partecipazione diventa uno strumento, nel rispetto dei ruoli, per rendere più sicure, più competitive le nostre aziende.
Serve investire sulla formazione continua, che per noi è il vero articolo 18, per accompagnare le diverse transizioni, ed affrontare meglio le diverse crisi industriali»