In attesa della gara di minimoto a Borgo Ticino parla il responsabile FMI Cristian Farinelli

“L’attività motociclistica che si svolge in pista non è semplicemente un mero scopo agonistico, ma è uno sport che propone aggregazione, pratica fisica e allenamento dei riflessi

02/06/2025
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A sinistra Cristian Farinelli

In occasione della gara CIV 2025 di Borgo Ticino, in programma dal 23 al 25 maggio, abbiamo rivolto tre domande a Cristian Farinelli (a sinistra nella foto), responsabile Minimoto della Federazione motociclistica italiana, che ci ha spiegato quali sono i valori che s’incontrano nella prima categoria agonistica cui approda un giovanissimo pilota.

Perché un genitore dovrebbe portare il figlio in pista?

“L’attività motociclistica che si svolge in pista non è semplicemente un mero scopo agonistico, ma è uno sport che di pari passo agli altri, propone aggregazione, pratica fisica, allenamento dell’intelletto e delle capacità di riflesso insieme a moltissimi altri fattori. Il giro in giostra col quale iniziano i bambini, per poi passare alle attività di pista, si pone nel pieno di un’attività formativa con professionisti del settore qualificati dalla FMI ad espletare le funzioni di direttore di gara, Settore tecnico e, per esempio, formatori di educazione stradale. Quindi nella costruzione di questa piramide la FMI, come detto, non si pone il solo obiettivo agonistico, bensì quello di istruire e formare tutti gli aspiranti motociclisti, e lo fa attraverso i suoi strumenti quali: piazzali, scuole federali, piste. A questo punto, chi ne ha capacità e soprattutto voglia può continuare il suo percorso agonistico; diversamente può avere un bagaglio tecnico e di esperienza che da lì a breve lo porterà ad essere più padrone del motociclo, al conseguimento del patentino di guida”.

 

Quale il ruolo delle Minimoto nel percorso formativo?

“La minimoto rappresenta la base della piramide. È la scuola elementare, dove si imparano le nozioni di base come la posizione in sella, la frenata, l’accelerazione, le curve, le percorrenze e non da ultimo imparare a stare insieme ad altri bambini condividendo la stessa passione. Queste nozioni, come già espresso, fanno parte di un percorso formativo sia a livello tecnico che sportivo, e permettono quindi di competere all’attività agonistica in tutta sicurezza. Per esempio la partenza è sempre uno snodo fondamentale nello svolgimento di una gara: con griglie più o meno piene nella minimoto, i bambini potranno cimentarsi in una serie infinita di training volti alla loro preparazione in vista degli anni a venire. La minimoto, inoltre, non disponendo delle sospensioni, restituisce al pilota ed insegna al bambino tutte le capacità e percezioni meccaniche del mezzo. Qui sviluppano una sensibilità enorme nella guida e nella messa a punto, perché ogni micro regolazione degli assetti, risponde appunto al millesimo trasferendo tutti i carichi sul telaio e sulle sensazioni che recepisce il pilota. Rimane sempre un mezzo di base fondamentale dove si apprende l’ABC del motociclismo”.

Quali sono gli che vi ponete?

“I nostri obiettivi sono molto chiari, vogliamo che i bambini giochino in tutta sicurezza con i motocicli, e possano imparare al meglio il funzionamento di un mezzo a motore. Noi ci prefiggiamo di insegnare i giusti valori dello sport, quelli che interessano l’inclusione, la vita collettiva, gli allenamenti, l’attività sportiva come benessere fisico. Cerchiamo ad ogni gara insieme alle famiglie e gli addetti al settore, di organizzare tanti briefing formativi ed istruttivi, perché il nostro obiettivo in questo momento è quello di prepararli al futuro e magari al coronamento di un sogno. Quando i bambini iniziano le scuole primarie, devono prima imparare a leggere e scrivere, poi sarà il loro percorso, la loro determinazione e la loro volontà a sancirne i successi. Noi come FMI dobbiamo cercare di fare in modo di fornire mezzi e strumenti affinché possano imparare queste nozioni di base, e perché no, un giorno coronare il loro sogno”.

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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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