Domani, domenica 9 febbraio, alle 16.30, presso lo spazio meeting della Regione Piemonte della Borsa Internazionale del Turismo di Milano (padiglione 11, stand S23 S41 T24 T42), si terrà la presentazione del Cammino di San Bernardo e degli Itinerari Antonelliani nel Novarese, a cura della sede di Novara dell’ATL Terre dell’Alto Piemonte.
Il Cammino di San Bernardo, o Via Francisca Novarese, parte dal Sempione e giunge a Novara, passando da luoghi di fede immersi nella natura, fatta di montagne, fiumi, torrenti, lago e colline, campagne e risaie, fino ad approdare al Duomo di Novara, dove sono conservate le spoglie del Santo. 171 km e 9 tappe sviluppano questo cammino di fede, che nasce alla fine del XII secolo, con l’apertura del Sempione e la comparsa di una via commerciale che collega il Nord Italia e in particolare Novara e Milano, col Nord Europa: ciò crea uno sviluppo del mercato delle pelli a Novara e il passaggio di pellegrini che possono raggiungere Roma attraverso il Sempione. Oggi è un percorso affascinante per la memoria che tocca un’infinita varietà di paesaggi e luoghi iconici del Verbano, del Cusio e del Novarese: l’Ospizio del Sempione, la Val Bognanco, il Sacro Monte Calvario di Domodossola (Patrimonio Mondiale Unesco), il Toce col ponte della Masone fino a Vogogna e al suo imponente Castello, Gravellona Toce e Ornavasso col Santuario del Boden, Omegna, il Sacro Monte di Orta (Patrimonio Mondiale Unesco), il borgo di Orta, Borgomanero e Cureggio col suo Battistero romanico, Momo con il suo prezioso Oratorio della Santissima Trinità e Novara col suo patrimonio storico-artistico di grande pregio. Qui il cammino termina al Duomo di Santa Maria dove sono conservate le spoglie di San Bernardo d’Aosta in un prezioso reliquiario. Nel capoluogo il Cammino di San Bernardo si innesta nell’Itinerario Antonelliano: dalle risaie alle Colline Novaresi le imponenti architetture dell’architetto nato a Ghemme interessano 9 comuni del nostro territorio e accompagnano il visitatore in un viaggio che lo metterà in contatto con una delle personalità più eclettiche e uniche del XIX secolo, capace di unire l’estetica della perfezione classica alla sperimentazione tecnica. È nella sua provincia natia, più che in ogni altro luogo, che Antonelli ha lasciato testimonianze della sua potenza, dell’eleganza del suo stile, della sua volontà e della sua tenacia: edifici civili, monumenti religiosi, architettura pubblica e privata, urbanistica e agricoltura, che raccontano di una lunga vita spesa per la bellezza, la verticalità e la perfezione. Tutti gli edifici antonelliani sono tutt’oggi fruibili, salvo le abitazioni private, poiché sono chiese parrocchiali o ville oggi riadattate a spazi pubblici, come nel caso di Villa Caccia a Romagnano che ospita il Museo Storico Etnografico della Bassa Valsesia. Ricordiamo poi il suo monumento più riuscito e simbolo di un intero territorio: la Cupola della Basilica di San Gaudenzio, con le sue salite guidate che da marzo a novembre animano la stagione culturale del capoluogo. È grazie all’impresa culturale Kalatà, in collaborazione con il Comune di Novara e la nostra ATL, che da qualche anno la Cupola è ritornata visitabile con un nuovo percorso che ha aperto camminamenti e spazi inediti che raggiungono l’altezza dei 100 metri, in cui il turista può sperimentare una salita guidata con caschetto e imbrago in tutta sicurezza e scoprendo un monumento unico nel suo genere e la fantastica storia di chi l’ha progettato.
La Presidente Raffaella Afferni e la Consigliera Maria Rosa Fagnoni dell’ATL Terre dell’Alto Piemonte: “Da molti anni l’ATL Terre dell’Alto Piemonte si spende per la promozione e valorizzazione delle vie di fede e degli itinerari d’arte, con l’obiettivo di riscoperta delle nostre radici storiche, spirituali e culturali. Entrambi i percorsi che presentiamo oggi rappresentano un’opportunità per i viaggiatori che vogliono vivere esperienze autentiche verso mete fuori dall’overtourism e che tendano a forme di turismo lento e sostenibile. I cammini spirituali e gli itinerari culturali sono un modo unico per unire fede, cultura e natura, offrendo ai viaggiatori l’opportunità di immergersi in un’esperienza che arricchisce corpo e anima, venendo in contatto con l’arte e la storia, con le popolazioni locali capaci di trasmettere il loro sapere, immersi in paesaggi mozzafiato che invitano alla riflessione e alla contemplazione. La collaborazione continua con gli enti e le associazioni del territorio rendono questi percorsi sempre vivi e fattibili e adatti a tutti: dai pellegrini agli amanti dell’arte e della cultura, fino agli appassionati di trekking e natura, ai quali mettiamo gratuitamente a disposizione le nostre pubblicazioni da ritirare presso i nostri uffici.”