L’architettura rigenerativa come volano per l'edilizia: è stato all'insegna dell'innovazione il talk organizzato da Ance Novara Vercelli, che rappresenta e assiste le aziende del settore edile aderenti a Confindustria Novara Vercelli Valsesia, subito dopo l’apertura di "Risò", il festival internazionale del riso di Vercelli, nella tarda mattinata di venerdì 12 settembre 2025.
L’incontro, intitolato “Sostenibilità del settore delle costruzioni: dagli scarti del riso all'architettura”, è stato introdotto dal presidente di Ance Novara Vercelli, Francesco Sogno Fortuna, che ha spiegato come negli ultimi anni l’attenzione al tema della sostenibilità venga riconosciuto anche dal comparto delle costruzioni come un motore di crescita e di sviluppo, tanto all'interno dei processi quanto nell'utilizzo di nuovi prodotti.
Dopo aver fatto alcuni esempi su come settori produttivi apparentemente distanti tra loro possano trovare punti di convergenza sulle scelte di sostenibilità (ad esempio attraverso l’utilizzo nelle pavimentazioni stradali di polimeri di scarto della lavorazione della plastica o la valorizzazione in altre filiere di sottoprodotti della lavorazione dei metalli), Sogno Fortuna ha annunciato che nei prossimi mesi l’Ente Unico del Vercellese della Valsesia, la locale Scuola edile, avvierà corsi di formazione finalizzati ad approfondire operativamente la progettazione attraverso prodotti realizzati con scarti delle lavorazioni del riso e le relative tecniche di posa. «Siamo di fronte a un'innovazione radicale per il settore - ha concluso - e l'imprenditore vincente è quello che saprà utilizzare e valorizzare queste nuove opportunità».
Anche Silvia Ricci, vicepresidente di Ance nazionale con delega alla transizione ecologica, ha sottolineato come la filiera delle costruzioni svolga un ruolo fondamentale nella transizione ecologica e dello sviluppo sostenibile e sia in grado di «fare la differenza, anche ripensando i processi produttivi in modo da coniugare funzionalità e responsabilità ambientale in una prospettiva di rigenerazione e di miglioramento dei propri territori».
Ha poi preso la parola Tiziana Monterisi, confondatrice e Ceo di RiceHouse, che ha illustrato alcune applicazioni pratiche dell’utilizzo degli scarti della filiera risicola, soprattutto paglia e lolla di riso, nel settore edile, mettendo in evidenza i notevoli risparmi, economici ed ecologici, che si ottengono da un processo di produzione quasi “a freddo” di pannelli isolanti e di altri materiali da costruzione, svincolando anche gli utilizzatori dalla volatilità dei costi delle materie prime.
«In Italia - ha spiegato Monterisi - si producono ogni anno due milioni di tonnellate di scarti di riso, che è quanto basterebbe per ristrutturare il 75% degli edifici; ma le miscele di lolla macinata possono anche essere utilizzate per la stampa 3D, per la produzione di tessuti, tavoli, piastrelle, lampade e altri prodotti di arredamento: un esempio tangibile di come lo scarto di un settore produttivo possa diventare una risorsa per un altro, con forti prospettive di sviluppo per entrambi. Attualmente, infatti, viene utilizzato soltanto lo 0,01% della risorsa resa disponibile dagli scarti della lavorazione del riso».