Anche nel rap, lo ha ribadito di recente un critico musicale, la rabbia sembra aver lasciato il posto a un vuoto così profondo che forse è arrivata l’ora di trasformare il concetto (che è stato prevalente dagli anni ‘70) di pezzo impegnato/incazzato. Devono averlo pensato anche i “Dream Team”, gruppo verbanese agli esordi, che ha prodotto un singolo, per ora lo si può ascoltare su YouTube, poco meno di un migliaio di visualizzazioni, e Instagram, in attesa – a breve – dello “sbarco” ufficiale su Spotify, il Santo Graal di questi tempi, caratterizzato dalla melodia e da una certa “solarità”. Il brano (anche se in realtà su Instagram si possono ascoltare anche due free style) si fonda su basi melodiche, malgrado l’argomento (i “cambiamenti”) si presti ad un approccio che potrebbe forse essere più cattivo. Ma la musica impegnata, si diceva, sembra sempre meno praticata nel nostro Paese, forse perché ora – lo ha scritto quel critico – tutti hanno paura di risultati scomodi e divisivi. Sta di fatto che “Cambiamenti” e i due free style funzionano e a testimoniarlo è il numero di ascoltatori social in costante crescita. Precisa anche la scelta stilistica dei DT, che optano per un’immagine da “bravi ragazzi” di provincia – hanno tutti attorno ai vent’anni, studiano o lavorano – legata al territorio d’appartenenza e al lago Maggiore. I video girati dal regista Tommaso Margarini vanno in questa precisa direzione e, a vederli uno dopo l’altro, sembrano quasi un film. Adesso la sfida che attende la promettente formazione di Verbania è quella di affinare la scrittura perché, per dirla con Salmo, la qualità dei testi in Italia è molto calata e da quando è arrivata la moda, nel rap le cose sono peggiorate. I Dream Team sono Marco Rotino, Edoardo Ramenghi, Stefano Peroni e Jacopo Tonassi Gagliardi.