Il castello di Miasino sarà restituito alla comunità
La Regione ha stanziato più di 1,5 milioni di euro per la messa in sicurezza del bene
Questa mattina la Commissione Legalità del Consiglio Regionale e l’Assessore Regionale al Patrimonio Gian Luca Vignale hanno effettuato un sopralluogo al Castello di Miasino, situato nell’omonimo comune in provincia di Novara e nella splendida cornice del Lago d’Orta, un bene confiscato alla criminalità organizzata e attualmente di proprietà della Regione Piemonte.
La Regione ha stanziato più di 1,5 milioni di euro per la messa in sicurezza del bene e per rendere il Castello fruibile, con la realizzazione di un ascensore, a tutte le persone con disabilità e difficoltà motorie.
<Il cantiere terminerà nel primo semestre del 2025 e nel frattempo lavoreremo per pubblicare una manifestazione d’interesse necessaria a individuare il soggetto che gestirà il Castello – ha spiegato nel corso della visita al bene regionale l’Assessore Vignale - È fondamentale accorciare i tempi di concessione perché non deve passare il concetto che un bene confiscato sottragga al territorio le ricadute economiche e sociali che il Castello può avere.
Anzi, più di prima, il Castello dovrà garantire ricadute sociali, culturali ed economiche significative non solo per i comuni di Miasino e Ameno, ma per tutta la collettività>.
Il compendio immobiliare, denominato Villa Solaroli o Villa Bretta, ma noto come Castello di Miasino, sorge al centro di un ampio parco sulla sommità della collina fra i Comuni di Ameno e Miasino in provincia di Novara, in posizione panoramica sul Lago d'Orta e l'Isola di San Giulio. Questa lussuosa residenza di campagna sulle alture del lago fu fatta costruire dai marchesi Solaroli di Briona tra il 1867 e il 1889. Il compendio proviene dalla confisca alla criminalità organizzata ai sensi della Legge n. 575/1965 ed è stato trasferito in proprietà dallo Stato alla Regione Piemonte nel dicembre 2015.