La situazione è grave, ribadisce più volte il sindaco di Bioglio Lucia Acconci, appena insediata nell'ultima tornata elettorale e praticamente "sommersa" dalle carte. Anzi, più che dalle carte... dalle fatture - non pagate - da parte di chi prima di lei gestiva la cosa pubblica. Fosse un'azienda si sarebbero già portati i libri in tribunale.
Bioglio, novecento anime, nel biellese. E una scoperta pazzesca: 3.500 fatture da pagare. Sì, avete letto bene. Tanto che il primo cittadino che ora si trova questa patata bollente da gestire, ha persino chiamato a raccolta i compaesani e in un'assemblea pubblica, davanti a 200 persone, ha raccontato tutto. Già era noto il disavanzo del Comune di 1,6 milioni di euro. Poi, il primo cittadino, ha raccontato il contesto in cui si è trovata non appena insediata: <<ci siamo trovati senza ufficio finanziario perché l'incarico di chi se ne occupava, essendo stato affidato direttamente dall'ex primo cittadino, è decaduto. Dopo aver recuperato le credenziali per entrare nel gestionale della contabilità abbiamo chiesto di verificare la situazione alla società che segue il piano di riequilibrio approvato dalla passata amministrazione per ripianare, con rate da circa 70 mila euro all'anno per 20 anni, il già noto disavanzo. Ed è emerso che ci sono anche circa 3500 fatture registrate dal 2018 in poi, ma non agganciate a un impegno di spesa, il cui valore totale (qualche centinaia di migliaia di euro) si saprà a novembre».
Il sindaco, sconvolto, sta lavorando giorno e notte per trovare soluzioni. Non lascerà per rispetto di chi l'ha votata, ha sottolineato in assemblea. Ma vengono giorni di sacrifici. Saranno limitati servizi e spese, recuperato l'evaso (anche se non è molto, sottolinea) e verranno messi in vendita immobili comunali. Non solo: a settembre non riaprirà la scuola parentale.
L'alternativa era dichiarare il dissesto. Con l'arrivo di un commissario liquidatore.
All'assemblea non era presente la minoranza e nemmeno il predecessore del sindaco, Stefano Ceffa. Aveva affidato una lettera da leggere al suo successore, che però non ha ritenuto di farlo. E anche lo stesso Stefano Ceffa si dice <<umanamente distrutto>> e si augura sia <<un errore>> dicendosi <<non informato>>. Mentre l'ex responsabile finanziaria del Comune si è sostanzialmente giustificata con un <<non c'erano i soldi per pagare>>.
Ci vorrà del tempo per approfondire i meandri di una vicenda così complicata. Intanto il sindaco tenterà la rimodulazione con un piano di riequilibrio. Sperando che la Corte dei Conti lo accetti.