Notte di Halloween da paura, è proprio il caso di dire, nei pronto soccorso di Genova e nel Tigullio, dove sono stati decine i giovani, molti dei quali minorenni, arrivati in ambulanza per «intossicazione da alcol», come dicono i bollettini medici. In particolare nel Levante gli operatori sanitari hanno descritto «una nottata come non si era mai vista prima».  I soccorsi sono iniziati a partire dalle 22 e sono proseguiti fino all’alba. Tra le persone che hanno avuto bisogno di assistenza tantissimi giovanissimi, ragazzi e ragazze di 15 o 16 anni portati in ospedale dopo avere bevuto troppo. 
Undici casi solo al Galliera, dove il reparto di emergenza diretto da PaoloCremonesi, è da sempre la prima frontiera del soccorso per il Centro storico di Genova. Una notte che sarebbe potuta essere di festa e divertimento spensierato, per alcuni è diventata l’ennesima occasione di sballo, da vivere senza regole e che per qualcuno porterà anche conseguenze negative per la salute. Episodi che sono la regola nei fine settimana o nei prefestivi, appunto, ma che devono far riflettere.
«Sono ormai diversi anni che siamo abituati a fronteggiare queste nottate - spiega il professor Paolo Cremonesi - Succede nei fine settimana e nelle serate prefestive, come quella appena trascorsa. Il fenomeno della migrazione tra bar, così la chiamiamo noi, si conclude per alcuni in ambulanza verso il pronto soccorso. Una situazione che è peggiorata nel tempo, basti pensare che negli ultimi 5 o 6 anni è aumentato il numero di ragazze che arrivano da noi perché non riescono più a stare in piedi e si accasciano per strada. Non sono tutti coma etilici, ma comunque si tratta di pazienti che devono stare diverse ore in pronto soccorso per accertamenti». I minori di 14 anni - e ce ne sono purtroppo - vengono portati al Gaslini, mente gli altri arrivano spesso qui al Galliera, ma anche al Villa Scassi o al San Martino. L’abuso di alcol provoca anche cadute con conseguenti traumi, anche cranici, risse e chi più ne ha più ne metta. Oltre agli undici dell’altra sera al Galliera è stata ricoverata anche una ragazza di 22 anni per un trauma: non era ubriaca completamente, ma «brilla» tanto da cadere  e farsi male.
In prevalenza si tratta di giovani italiani, ma ci sono anche gli stranieri. E se qualcuno, quando i genitori vengono chiamati a recuperarlo, impara la lezione, altri si dimostrano indifferenti a tutto. «Sono i nostri repeater - dice Cremonesi - quelli che noi chiamiamo i nostri clienti... pazienti che richiedono molto impegno al nostro personale sanitario, perché alcuni diventano violenti, altri si agitano e cadono anche dalle barelle, vomitano, aggrediscono gli infermieri». Il tutto mentre magari arriva anche qualche codice rosso. 
«È evidente che questi fenomeni creano anche un problema di assistenza - conclude il direttore - perché gli infermieri sono pochi, e ci sono altri pazienti che devono essere seguiti in base alla gravità, mentre dobbiamo comunque fare in modo che questi ragazzi non si facciano male o diventino violenti mentre sono ricoverati da noi».