Mascherine importate dalla Cina, dopo l'inchiesta di Savona in aula Irene Pivetti

L'ex presidente della Camera sotto processo per frode in pubbliche forniture, bancarotta e riciclaggio

GDG 21/11/2024
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L’inchiesta aveva preso le mosse da un fascicolo aperto dal sostituto procuratore della Repubblica di Savona Giovanni Battista Ferro. Oggi, in Tribunale a Busto Arsizio, è iniziato il processo a carico di Irene Pivetti, ex presidente della Camera. Pesanti le accuse a suo carico che spaziano dalla frode in pubbliche forniture alla bancarotta, riciclaggio e autoriciclaggio. Le vicende al centro del procedimento riguardano una commessa da 35 milioni di euro ottenuta dalla Protezione Civile nel 2020 per la fornitura di mascherine durante l’emergenza pandemica, che secondo l’accusa non avrebbero rispettato i requisiti minimi di sicurezza. Le mascherine, importate dalla Cina, sono state giudicate non conformi e in parte inutilizzabili. Alcune sarebbero state distribuite a medici e volontari, altre sequestrate, altre ancora mai arrivate. L’affare, secondo l’accusa, avrebbe fruttato 35 milioni di euro, soldi che sarebbero stati occultati tramite complessi trasferimenti tra società internazionali. Presente in aula Irene Pivetti che ha dichiarato la propria totale estraneità alle accuse, sottolineando che il processo le permetterà di chiarire la sua posizione. Ha anche ribadito che le mascherine erano conformi e l’importazione era necessaria, vista la carenza di dispositivi in Italia all’epoca, non conosce alcuni degli imputati coinvolti e che la vicenda ha avuto un impatto devastante sulla sua vita imprenditoriale, ma è determinata a dimostrare la propria innocenza. Gli avvocati di Pivetti e dell’imprenditore Luciano Mega nel frattempo hanno chiesto il trasferimento del processo a Milano o Roma, sostenendo che i presunti reati più gravi non sarebbero stati commessi a Busto Arsizio. Il processo rappresenta un passaggio cruciale per chiarire le responsabilità e verificare le accuse mosse contro la Pivetti e gli altri imputati. La questione della competenza territoriale sarà determinante per stabilire dove si svolgerà il dibattimento.
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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