La Liguria va sott'acqua, poi galleggia nel fango

L'allerta arancione conferma i timori, disagi e danni ma rispetto al passato il bilancio è molto meno grave

Diego Pistacchi 18/10/2024
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La Liguria guarda indietro per capire cosa ha superato. Una situazione che in passato avrebbe provocato conseguenze tragiche, è stata in qualche modo messa alle spalle. Su un territorio da sempre a rischio idrogeologico, da circa un mese si rovescia un carico di piogge ben superiore alla media stagionale. Ieri, su un terreno già abbondantemente intriso, reso più che saturo dal primo fronte della perturbazione di mercoledì che già aveva causato forti disagi, allagamenti e frane, si sono rovesciati temporali di intensità straordinaria.

Il risultato è stato quello di una Liguria che ha visto le strade trasformate in fiumi di fango e i muraglioni in cascate d’acqua. Sulla costa come nell’entroterra tutti i corsi d’acqua sono stati monitorati con apprensione mentre la furia del maltempo si spostava vero levante.

Il primo passaggio ha fatto tremare il centro della regione, il genovesato e il suo entroterra. «Un temporale, dopo aver colpito la città di Genova, si è prima spostato sul levante genovese, area su cui ha insistito per oltre un’ora, ed è in movimento verso est, con precipitazioni che sono state molto intense tra il capoluogo e il promontorio di Portofino, in particolare tra Sant’Ilario, Sori e Recco. A Sant’Ilario sono caduti infatti 81,6 mm di pioggia in un’ora», recitava un aggiornamento della sala operativa regionale a metà mattinata.

Locali esondazioni di torrenti hanno riguardato il Bisagno in zona La Presa tra Bargali e Davagna, così pure i torrenti hanno superato l’argine in alcuni punti a Recco, a Sori e a Rapallo, lo Sturla ha raggiunto livelli di guardia. Il tutto mentre la pioggia che cadeva con violenza e continuità creava allagamenti anche in città. È stata chiusa l’Aurelia tra Bogliasco e Genova, sullo stesso corso Europa, principale arteria del levante cittadino, si sono formati vistosi allagamenti. Immagini spettacolari quanto impressionanti sono state quelle offerte in tutte le aree del centro e del levante liguri a seguito delle forti piogge, così come le frane, gli allagamenti e il fango non hanno risparmiato, con il passare delle ore, anche il Tigullio e lo Spezzino alle prese con autentiche bombe d’acqua. L’Entella esondato ha costretto a chiudere temporanemente il casello di Chiavari.

Sarà inevitabile una conta dei danni, la cui entità appare comunque, a una prima stima, assai contenuta rispetto alla violenza e alla durata delle perturbazioni. Per molto meno la Liguria ha sempre dovuto contare vittime e devastazioni ben più pesanti. Segno che, pur a fronte di eventi estremi, la resilienza della regione è cresciuta.

La Liguria guarda indietro per capire cosa ha superato. Una situazione che in passato avrebbe provocato conseguenze tragiche, è stata in qualche modo messa alle spalle. Su un territorio da sempre a rischio idrogeologico, da circa un mese si rovescia un carico di piogge ben superiore alla media stagionale. Ieri, su un terreno già abbondantemente intriso, reso più che saturo dal primo fronte della perturbazione di mercoledì che già aveva causato forti disagi, allagamenti e frane, si sono rovesciati temporali di intensità straordinaria.

Il risultato è stato quello di una Liguria che ha visto le strade trasformate in fiumi di fango e i muraglioni in cascate d’acqua. Sulla costa come nell’entroterra tutti i corsi d’acqua sono stati monitorati con apprensione mentre la furia del maltempo si spostava vero levante.

Il primo passaggio ha fatto tremare il centro della regione, il genovesato e il suo entroterra. «Un temporale, dopo aver colpito la città di Genova, si è prima spostato sul levante genovese, area su cui ha insistito per oltre un’ora, ed è in movimento verso est, con precipitazioni che sono state molto intense tra il capoluogo e il promontorio di Portofino, in particolare tra Sant’Ilario, Sori e Recco. A Sant’Ilario sono caduti infatti 81,6 mm di pioggia in un’ora», recitava un aggiornamento della sala operativa regionale a metà mattinata.

Locali esondazioni di torrenti hanno riguardato il Bisagno in zona La Presa tra Bargali e Davagna, così pure i torrenti hanno superato l’argine in alcuni punti a Recco, a Sori e a Rapallo, lo Sturla ha raggiunto livelli di guardia. Il tutto mentre la pioggia che cadeva con violenza e continuità creava allagamenti anche in città. È stata chiusa l’Aurelia tra Bogliasco e Genova, sullo stesso corso Europa, principale arteria del levante cittadino, si sono formati vistosi allagamenti. Immagini spettacolari quanto impressionanti sono state quelle offerte in tutte le aree del centro e del levante liguri a seguito delle forti piogge, così come le frane, gli allagamenti e il fango non hanno risparmiato, con il passare delle ore, anche il Tigullio e lo Spezzino alle prese con autentiche bombe d’acqua. L’Entella esondato ha costretto a chiudere temporanemente il casello di Chiavari.

Sarà inevitabile una conta dei danni, la cui entità appare comunque, a una prima stima, assai contenuta rispetto alla violenza e alla durata delle perturbazioni. Per molto meno la Liguria ha sempre dovuto contare vittime e devastazioni ben più pesanti. Segno che, pur a fronte di eventi estremi, la resilienza della regione è cresciuta.

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