Genova, troppi minori stranieri soli a rischio criminalità

L'assessore alla Sicurezza Gambino: "Molti di loro approfittano di un sistema permissivo che ritengono di poter aggirare"

Monica Bottino 02/08/2024
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Palazzo Tursi sede del Comune di Genova
Sono sempre di più, i numeri cambiano ogni giorno, e occorre non solo trovare loro un’adeguata collocazione, ma anche e soprattutto fare in mondo che non vengano cooptati dalla criminalità organizzata o che comunque delinquano. Parliamo dei minori stranieri non accompagnati, una realtà che contraddistingue tutto il territorio italiano, ma che a Genova, come in altri capoluoghi, si fa più sentire. Il Comune di Genova, in particolare, ha preso a cuore da tempo la questione, ma una soluzione può arrivare solo dalla cooperazione tra istituzioni. Ieri, a Tursi, si è riunito il «Tavolo Interistituzionale Minori stranieri Non Accompagnati», attivato dal Comune di Genova su proposta dell’assessore alle Politiche Sociali Lorenza Rosso e alla presenza dell’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino. Al tavolo hanno partecipato i rappresentanti della Prefettura di Genova, Questura, Anci Liguria, Regione Liguria, Alisa, i rappresentanti degli enti del Terzo Settore esperti della materia e l’ufficio del garante dell’Infanzia e dell’adolescenza dei minorenni di Regione Liguria. «L’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati è una sfida complessa che richiede l’uso di tutti gli strumenti a nostra disposizione - spiega l’assessore alla Sicurezza Sergio Gambino - Per evitare che questi minori diventino parte di un sistema delinquenziale, che purtroppo esiste, è indispensabile attivare misure che disincentivino la rete dell’illegalità attraverso un lavoro a 360 gradi tra tutte le istituzioni amministrative, giuridiche e sanitarie. Non si può ignorare che una percentuale significativa di minori stranieri, sul nostro territorio, molto spesso delinquono approfittando delle pieghe di un sistema troppo permissivo che ritengono di poter aggirare, facendola franca. È necessaria una presa di coscienza collettiva che metta in campo tutte le iniziative per interrompere questo circolo vizioso per evitare che tanti ragazzi cadano nella rete della criminalità con grave danno alle loro vite e alla collettività». Nelle scorse estati è emerso drammaticamente il problema, per esempio, dell’incapacità/impossibilità di trattenere i ragazzi minorenni nelle comunità alloggio di notte, con molti casi di aggressioni, anche sessuali, perpetrate da giovani lasciati liberi di scorrazzare per la città. «Alcuni di questi ragazzi manifestano problematiche collegate alla salute mentale o alle dipendenze che i nostri educatori non possono curare - ha ammesso ieri l’assessore alle Politiche Sociali Lorenza Rosso - Per questo ci siamo tutti rimboccati le maniche e a settembre, nell’ambito del progetto “Nuove prospettive il modello Genova tra interazione e Cura” in collaborazione con Asl3 e Anci regionale, si attiverà un ambulatorio per lo screening sanitario e sociosanitario dei minori di primo arrivo e per la costruzione di una équipe multidisciplinare sociale e sanitaria integrata». Il Comune di Genova ha in carico 359 minori e 45 neomaggiorenni, ai quali si aggiungono 40 minori in carico alla prefettura di Genova e per i quali lo stesso Comune viene nominato tutore istituzionale. I dati cambiano giornalmente e il Comune di Genova ha attualmente saturato la rete di strutture di accoglienza presenti sul territorio, anche tenendo conto che, in questi giorni, si è concluso il rapporto di accreditamento dei posti presso il setting di San Desiderio: come gli altri grandi comuni d’Italia si stanno attivando collocazioni in strutture per minori fuori dal Comune di Genova. Infine, sempre a tutela dei ragazzi, il tavolo ha concordato di lavorare su ulteriori due necessità: la prima è quella di specifiche strutture sociosanitarie a elevata integrazione sanitaria o sanitaria/terapeutica, a cura del sistema sanitario sulla quale sta lavorando Alisa nell’ambito della revisione del manuale di autorizzazione e di accreditamento. La seconda riguarda strutture in grado di accogliere minorenni con comportamenti devianti (per i quali non si possa procedere con l’arresto e il conseguente inserimento in IPM) e minorenni per i quali sia prevista una misura cautelare o di messa alla prova e di questo si parlerà alla prossima Cabina di regia Penale di Regione Liguria.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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