Cercavano di superare il “Passo della Morte” lungo i pericolosi sentieri che collegano l’entroterra di Ventimiglia alla Costa Azzurra. Due migranti, dati per dispersi, hanno rischiato grosso. Dopo aver attraversato il confine ed essere entrati in Francia, i due stranieri alla vista dei gendarmi che da sempre presidiano tutti i sentieri sul confine di Stato sono fuggiti. Tornando indietro non sono riusciti a trovare il sentiero meno pericoloso e a soccorrerli sono stati i vigili del fuoco. Uno di loro che si è procurato la distorsione ad una caviglia è stato medicato dai volontari della croce verde Intemelia. Grimaldi è la frazione di Ventimiglia più vicina al confine con la Francia. Dalla parte superiore del borgo comincia il cosiddetto "Passo della morte", un sentiero sterrato che conduce a Mentone, la prima città francese, arrivando dall'Italia. E' un percorso solcato da "clandestini" di ogni epoca: antifascisti perseguitati dal regime di Mussolini, ebrei colpiti dalle leggi razziali del '38, jugoslavi in fuga dalle guerre civili degli anni 90. E poi tunisini, nigeriani, afghani, migranti che cercano una possibilità, oltre confine. Un percorso pieno di insidie, scosceso al punto tale che seguirlo, magari di notte, può portare alla morte. Il sentiero, non indicato sulle mappe e pieno di sterpaglie, racconta il passaggio di vite che, imboccata quella strada un po' alla cieca, si lasciano invogliare dalla galleria dell'A10 visibile a 200 metri di distanza: è l'ultimo diaframma da attraversare, prima della Francia, la vera meta del viaggio. E' lì che la gran parte dei migranti "parcheggiati" a Ventimiglia vogliono andare come hanno tentato di fare ma senza successo i due clandestini.