Le bombe di Savona, mezzo secolo senza i nomi dei responsabili
Giorgio Di Gregorio 02/05/2024
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Tra il 30 aprile 1974 e il 26 maggio 1975, a Savona, furono organizzati dodici attentati in poco più di un anno. Attentati che uccisero, ferirono, distrussero, palazzi, finora senza spiegazioni. Tutto è raccontato nel libro di Massimo Macciò “libro Una storia di paese - Le bombe di Savona 1974-75”. Il testo propone una lettura radicalmente nuova e inaspettata della vicenda, sulla base di una lunga serie di ricerche e d’indagini e di numerose testimonianze e opinioni dei protagonisti del periodo, tra i quali Vincenzo Vinciguerra  (l’ex militante di Ordine Nuovo condannato all’ergastolo per la strage di Peteano e attualmente considerato uno degli studiosi più avvertiti della “strategia della tensione”) che ha curato anche la cronologia posta in fondo al saggio. «Questa non è una vicenda normale e non assomiglia quasi in nessun modo alle tante storie maledette dello stragismo italiano» ha scritto Massimo Macciò. Gli attentati uccisero una donna, Fanny Dallari, provocarono una ventina di feriti. Una storia coperta da moltissime ombre: non ci fu alcun processo e nessuno fu mai condannato processo. A cinquant’anni dall’esplosione del primo ordigno, la storia delle bombe di Savona rimane avvolta nel mistero.  Le indagini sulle bombe di Savona subirono pesanti ritardi e, dopo quattro anni di silenzio e immobilità, furono aperte soltanto nel 1979. La loro conclusione risale al 7 luglio 1991 con il decreto di archiviazione firmato dal giudice Fiorenza Giorgi su richiesta del pubblico ministero Tiziana Parenti. Gli 8 neofascisti sospettati di essere implicati negli attentati, vennero scagionati dalle accuse sebbene gli elementi raccolti in precedenza, e sviluppati dall'indagine del magistrato Francantonio Granero e dal successore Maurizio Picozzi, confermassero i loro legami con logge coperte e contatti internazionali. Rimanevano quindi senza nome i responsabili dei crimini. Nel marzo 2006 l'inchiesta fu riaperta dopo un esposto di un avvocato del foro di Bologna; a settembre 2008 avvenne l'audizione, da parte del procuratore capo del tribunale di Savona Vincenzo Scolastico, di esponenti di movimenti politici di estrema destra negli anni settanta, che potrebbero sapere qualcosa sui fatti savonesi.
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