"Grazie a Papa Francesco per l'apertura della Porta Santa a Rebibbia"

Capece, segretario del Sappe, sindacato di polizia penitenziaria interviene sui temi del sovraffollamento e dello stress insostenibile degli agenti

26/12/2024
carcere.jpg - {carcere.jpg} - [56507]

“Con l’apertura della Porta Santa nel carcere romano di Rebibbia, il Santo Padre Francesco ci consegna, non solo simbolicamente, uno straordinario messaggio di speranza e di inclusione sociale, perché la comunità penitenziaria è parte integrante delle nostre città e delle nostre Regioni. E la verità è che la situazione delle carceri resta allarmante e per questo il Sappe ribadisce di essere pronto a fornire la propria costruttiva collaborazione per mantenere al centro del dibattito politico il carcere e le esigenze di chi in esso lavora in prima linea, come i poliziotti penitenziari, potenziando il ricorso all’area penale esterna per quei detenuti che non sono pericolosi e che hanno pene brevi da scontare. Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, a margine dell’apertura oggi della Porta Santa di papa Francesco, per il Giubileo, al carcere di Rebibbia. “Nelle carceri italiane il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni: deve fare seriamente riflettere l’alto numero dei suicidi tra i Baschi Azzurri e l’alto tasso di stress correlato al servizio, dimostrato dai moltissimi episodi di inabilità parziale e permanente di tante colleghe e colleghi. Per le carceri servono, anche, più formazione ed aggiornamento ma anche più tecnologia e più investimenti. La situazione resta allarmante, anche se gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria garantiscono ordine e sicurezza pur a fronte di condizioni di lavoro particolarmente stressanti e gravose”. “La sorveglianza dinamica nei penitenziari italiani ha mostrato tutti i suoi limiti, è evidente!”, prosegue il leader del Sappe. “Per avere un carcere sempre più sicuro occorrerà pensare ad un insieme di misure e strategie che rendano la vita dei detenuti sicura, quella degli Agenti meno problematica e quella della macchina meno complessa e più efficace. Va bene la tutela dei diritti, ma si parta da quelli dei poliziotti e delle persone per bene. Ogni giorno nelle carceri italiane succede qualcosa, ed è quasi diventato ordinario denunciare quel che accade tra le sbarre. Così non si può andare più avanti: è uno stillicidio continuo e quotidiano”.
“Anche eventuali amnistie, indulti e condoni servono a poco se poi non seguono riforme strutturali: lo abbiamo visto nel 2006, quando buona parte dei detenuti usciti sono poi rientrati in carcere perché non c’era una realtà sociale sui territori pronti ad accoglierli. Sarebbe ed è, dunque, del tutto ipocrita invocare soluzioni del genere per fare fronte ad un problema reale che vede coinvolti in primis gli appartenenti al Corpo”, conclude Capece. “Piuttosto, servirebbe un potenziamento nell’ambito dell’area penale esterna, con contestale nuovo contesto ed impiego operativo del personale di Polizia Penitenziaria, per coloro i quali si trovano nelle condizioni previste dalle leggi, con contestuale diverso impiego operativo dei poliziotti penitenziari”.

Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
Editore: POLO GRAFICO SPA
Via Giovanni Agnelli 3,
12081 Beinette (CN)
+39 0171 392211
P.IVA: 02488690047

Il Giornale del Piemonte e della Liguria

Il quotidiano on line "Il Giornale del Piemonte e della Liguria web" è il nuovo media della galassia del gruppo Polo Grafico Spa, editore da oltre 25 anni nei territori di Piemonte, Liguria e Regione Paça (Costa Azzurra). Il gruppo edita da oltre vent'anni il quotidiano nella versione cartacea "Il Giornale del Piemonte e della Liguria".

Polografico Spa - P.IVA: 02488690047

Chi Siamo | Contatti | Cookies | Privacy