"vandalismi continui sui bus, e paghiamo noi"

Piccardo (Ugl-Fna): «I responsabili sono spesso persone senza reddito, dei danni si fa carico Amt, quindi i genovesi»

Monica Bottino 28/08/2024
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Continuano i vandalismi sui bus dell’Amt a Genova, che vengono costantemente danneggiati da soggetti che sembrano divertirsi a rompere vetri, spaccare sedili e sporcare. L’ultimo episodio l’altra sera, quando la polizia ha denunciato un 51enne straniero, a Genova senza fissa dimora, per danneggiamento oltre che per  i reati di oltraggio a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio e per possesso ingiustificato di armi od oggetti atti ad offendere. Sul bus della linea 1, alle 19.30, un passeggero, utilizzando una cassa acustica, ha rotto il vetro di una delle porte posteriori. Gli operatori hanno rintracciato l’uomo nei pressi del bus, trovandolo in possesso della cassa acustica, che non aveva riportato danni, e di un martelletto. Al momento del controllo, l’uomo ha assunto un atteggiamento definito dai poliziotti «poco collaborante», cominciando ad insultare gli operatori e opponendo resistenza. «Poi qualcuno dice che non vuole la città militarizzata o che non vuole guardie giurate sui bus, ma credo che sia gente che vive in un altro mondo ormai», commenta Roberto Piccardo, segretario regionale Ugl-Fna.  «Qualche sera fa anche un bus della linea N2 è rientrato con pesanti danni - continua Piccardo - Ora anche questo bus starà fermo parecchie settimane, in attesa dei vetri nuovi, e va detto che oltre al costo del danno c’è il costo del mezzo fermo. I genovesi devono avere ben chiaro che se, come quasi sempre avviene, il vandalo è nullatenente o se riesce a scappare, il costo del ripristino ricade sulla comunità, paga Amt, quindi tutti noi». «Purtroppo questi episodi sono di ordinaria amministrazione, servono leggi severe e pene certe. I nostri autisti sono quotidianamente alle prese con maleducati che parlano ad alta voce dietro o afianco all’autista, c’è chi decide di salire portando carrelli, mobili, dando poi fastidio agli altri passeggeri. A nostro avviso le telecamere presenti sui mezzi dovrebbero essere utilizzate in remoto dalle forze dell’ordine, così facendo allo scattare dell’emergenza potrebbero in tempo reale vedere cosa stia accadendo e quindi individuare e identificare i colpevoli. Sempre più autisti danno le dimissioni per le troppe responsabilità non pagate e non dovute. Questo tipo di emergenze sono a livello nazionale, per questo invochiamo l’intervento di normative a livello nazionale,indispensabili per arginare i continui atti di violenza e vandalismo».
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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