Premio Andersen 2025, tutti i premiati dell'edizione numero 58

La cerimonia si è svolta presso il Convegno dell'Annunziata

08/06/2025
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Si è conclusa con la cerimonia di premiazione, presso la sala Agave del Convento dell’Annunziata, la 58° edizione del Premio Andersen – Baia delle Favole di Sestri Levante. Il più longevo e unico concorso italiano dedicato alla fiaba inedita, nato a Sestri Levante nel 1967. Riconosciuto a livello nazionale e internazionale, premia ogni anno fiabe e racconti fantastici suddivisi in diverse categorie: PICCINI, BAMBINI, RAGAZZI, ADULTI, LINGUA STRANIERA, ILLUSTRATORI e TROFEO BAIA DELLE FAVOLE. A ciascun vincitore viene assegnato un riconoscimento selezionato da una giuria qualificata.​​​​​​​ Novità dell’edizione 2025 è il Premio speciale “Portobello, Fiaba d’Oro”, assegnato a una figura che si sia distinta per l’impegno scientifico, sociale o letterario a favore dell’infanzia e per il contributo allo sviluppo del mondo e del genere fiabesco. Un’iniziativa che continua a valorizzare la fantasia e il potere educativo della fiaba. “Un ringraziamento speciale va alla Giuria che ha fatto un lavoro incredibile leggendo e analizzando più di 500 fiabe giunte quest’anno in concorso. Un grazie sincero alla Presidentessa di giuria Sarah Savioli che ha contribuito all’assegnazione delle fiabe vincitrici e a Daniela Olivier per l’incredibile lavoro che si cela dietro le quinte” dichiara l’Assessore alla Cultura, Maura Caleffi. “Il Premio Andersen rappresenta un momento culturale di assoluto valore per Sestri Levante capace di presentare la nostra città, la nostra comunità, agli occhi del mondo come una realtà sensibile e attenta. Complimenti ai vincitori.” il commento del Sindaco di Sestri Levante, Francesco Solinas. Per la sezione PICCINI vince la Classe Fiori Gialli dell’Istituzione Comunale Monsignore Pietro Zerbi di Saronno con la fiaba dal titolo “Irene e l’aquilone”, premiata con la seguente motivazione: “Delicata storia di amicizia e condivisione delle difficoltà, dalla struttura equilibrata: attraverso gli elementi fortemente simbolici dell’aquilone e del vento e senza il peso della morale, sviluppa con la leggerezza del volo il focus su empatia e rispecchiamento emotivo.” La segnalazione, nella stessa categoria, è per “Aria, tra cielo e deserto” scritta dalla Scuola Infanzia Bruno Munari Fiumaretta di La Spezia, con la motivazione: “Una narrazione precisa e asciutta, che con tenerezza e dimensione onirica al contempo, apre un varco nelle paure dell’infanzia, come simbolo delle difficoltà in genere, in una panoramica di emozioni che sciolgono la tensione emotiva nella celebrazione della forza del Bene e della fiducia nella vita.” Per la sezione BAMBINI è risultata vincitrice la fiaba “ll giardino dei desideri capovolti” di Aurora Bei di Sestri Levante. Con la motivazione: “Per la sua capacità di intrecciare elementi fantastici con profonde riflessioni sulla natura umana, per il suo linguaggio ricco di bellezza e per la dolcezza con cui affronta temi universali come l’accettazione e la ricerca di significato, “Il giardino dei desideri capovolti” si colloca tra quelle fiabe capaci di parlare con uguale intensità al cuore dei bambini e alla mente degli adulti”. Per la sezione RAGAZZI ha vinto la fiaba “La morte è morta” di Rachele Erriu di Cagliari. Ecco la motivazione: “Con una prosa pulita, un ritmo incalzante e la lettura tagliente di tante caratteristiche di noi esseri umani e della nostra società, questa storia ci spiega cosa probabilmente accadrebbe se la Morte, stanca di essere disprezzata e temuta, decidesse di non fare più il suo lavoro. Come cambierebbero tutte le nostre prospettive? Dando scontata una vita eterna, saremmo ancora in grado di dare valore a qualcosa o a qualcuno? Riusciremmo a percepire l’importanza degli istanti? Un racconto che ci fa riflettere e ci permette di affrontare il tema della Morte, forse quello che più ci spaventa e che per questo troppo spesso finisce per diventare un tabù. Invece parlarne e ragionare su di essa senza timore è una delle poche strade in grado di aiutarci ad affrontare la paura e comprendere che tutto ciò che esiste, anche se ci atterrisce, ha un senso ed è parte del grande disegno della vita.” Nella sezione ADULTI si è aggiudicata il Premio “Mezza Penna. Storia di un primo che si sentiva un secondo” di Francesca Brufani di Foligno. Con la seguente motivazione: “Il tradizionale schema fiabesco delle peripezie del protagonista viene calato in una originale scenografia (il regno della Dispensa, la Contea del Gran Biscotto, il Principato del Gran Barattolo…), e con una divertente inventiva nella distribuzione dei ruoli (dall’infelice Mezza Penna a sora Linguina, da compare Fusillo a re Penna Larga…), la favola sviluppa un tema importante, come quello della ricerca dell’identità personale, con leggerezza e ironia, fino a un “gustoso” e insolito lieto fine.” Nella medesima categoria è stata segnalata la fiaba “L’eremita e la Lanterna” scritta da Maria Chiara Curione di Gioia del Colle, con la seguente motivazione: “Fiaba laica e cristiana insieme, eco di un’alleanza dimenticata. Il racconto si muove sul dualismo tra due fratelli, uno dei quali dà tutto ai poveri e vive da eremita in una grotta, mentre l’altro non dà ma prende, salvo poi restare senza nulla, moribondo e carico di debiti. A quel punto, “vede” i suoi errori e chiama il fratello perché si prenda cura delle figlie, che rimarranno sole e povere alla sua morte. Elmo e le nipoti vanno a vivere nella grotta, ma il poco cibo fornito dalle famiglie di pescatori del vicino villaggio non basta più. Arriverà però il frutto di come aveva vissuto l’eremita: il dono di una lampada che non si spegne e nella tempesta guida i marinai. La fiaba ricostruisce l’invenzione del faro, unita a quella del fenomeno elettrico del “Fuoco di Sant’Elmo”. Ciò che vince e vive è quanto si fa, la grazia e l’intelligenza che doniamo, e l’amore dato.” Nella sezione FIABA STRANIERA vincitrice è l’opera 顺流之境—橙兔的奇幻旅程 (Lungo la corrente – il fantastico viaggio del coniglio arancione) a cura di Yuanfang Tang. Con la motivazione: “Difficile dimenticare il coniglio arancione, l’iconico protagonista di questa fiaba dal sapore orientale. Malinconico e curioso di scoprire il mondo, l’intraprendente erbivoro lascia il suo villaggio nel Mare del Sud per iniziare un fantastico viaggio. L’avventura, articolata in cinque tappe, porterà il coniglio arancione a perdersi e ritrovarsi in un percorso, simbolico e rituale, un viaggio di crescita personale dove ogni esperienza e ogni incontro sono occasioni per lui di conoscere sé stesso. Nella fiaba si ritrovano in forma di brevi lezioni di vita molti aspetti e concetti delle culture e delle filosofie orientali: come l’idea di lasciarsi alle spalle ansie e paure per ricercare un senso di serenità profonda; oppure il proposito di adattarsi alla natura evitando il contrasto e lasciandosi attraversare dalle forze che ci circondano; e altre esperienze ancora che hanno a che fare con il cambiamento e la ricerca del senso della vita. Alla fine il coniglio arancione, che somiglia un po’ ciascuno di noi, farà ritorno al suo villaggio e sarà diverso da quando era partito. E forse anche lo sarà il lettore che l’ha accompagnato in questo cammino.” L’opera segnalata per la FIABA STRANIERA si intitola In the shade of the Baobab Tree (All’ombra del baobab] scritta da Zara Catriona Nelson. Ecco la motivazione: “Ci sono fiabe che hanno il potere di trasportarti in mondi lontani e luoghi esotici, così è per “All’ombra del baobab” dove bastano le prime righe per sentirsi in un altrove, nello specifico un mercato africano, colorato, animato, pieno di spezie, di odori e rumori. È lì, sotto il grande albero, nel luogo esatto indicato dal titolo, che si svolge l’avventura che vede protagonisti Musa, un mercante che gestisce una bancarella ma che non fa grandi affari, e Lamin, un commesso viaggiatore che si aggira per il mercato con il suo cavallo. Ognuno è a suo modo scontento, stanco della sua routine; ognuno invidia qualcosa alla vita dell’altro. Il destino, complice un evento imprevisto, ha deciso di mettere alla prova il mercante e il viaggiatore: entrambe giunti alla fine di questa storia saranno persone diverse, finalmente felici. Questa fiaba d’ambientazione africana si caratterizza per un andamento lineare e per uno stile evocativo e un linguaggio ricercato, con molti termini etnici che affascinano il lettore. Per il compimento del racconto saranno fondamentali i valori della fiducia nel prossimo e della collaborazione; nella vicenda di Musa e Lamin a vincere sono il senso di comunità e la volontà di trovare una convivenza in armonia.” Per la sezione ILLUSTRATORI vince “Il prato di cioccolato – La praderia de chocolate” di Geraldine Ivonne de Leòn Chediac dal Venezuela e Giuseppa Grazia Spinella di Acireale. L’opera ha vinto con la seguente motivazione: “Il Prato di Cioccolato – La Pradera de Chocolate” è un racconto delicato sviluppato in rima e dallo stile grafico ricco, molto colorato e personale. Il risultato è un lavoro ben riuscito, agile nella lettura del testo ma che spinge il lettore a soffermarsi sui tanti particolari e raffinatezze del disegno.” Segnalata per la sezione ILLUSTRATORI la fiaba “Pino un albero una bimba una storia vera” a cura di Sara Bernardi di Bologna e Roberta Menabue di Modena. Con la motivazione: “Pino un albero una bimba una storia vera” è una fiaba raccontata sul filo delle emozioni, con uno stile illustrativo dalla grafica essenziale e allo stesso tempo attenta ai dettagli che entrano nel cuore. Il racconto ci riporta alla istintiva spontaneità del rapporto tra una bambina e la natura, una memoria ancestrale che rimane dentro di noi come una amica per sempre, una sensibilità oggi da ritrovare.” Vincitore del Trofeo Baia delle Favole, riconoscimento speciale assegnato ad una fiaba particolarmente apprezzata dalla giuria è Stefano Costa di Sestri Levante, con la fiaba “Oltre il muro”. Proclamato la seguente motivazione: “Affrontando il tema di un muro che divide due popoli, in un mondo come il nostro che di tali tristi strutture ne vede sorgere quasi ogni giorno, sarebbe facile cadere nella retorica e nel sentimentalismo. L’autore di questa originalissima favola, invece, si tiene ben lontano dall’uno e dall’altro pericolo. Egli, infatti, costruisce un racconto fantastico molto efficace e di notevole pregio stilistico. Ciò che farà sì che il muro non costituisca più una barriera, ma si trasformi addirittura in un ponte che unisce le persone invece che dividerle come da sempre aveva fatto è l’affetto sbocciato tra due ragazzi, Amir e Leila, e la fantasia dei bambini che sa superare ogni confine e che, a poco a poco, coinvolge anche gli adulti, ormai rassegnati a una presenza data per scontata". Ultimo premio assegnato in questa mattinata il “Premio Portobello, Fiaba d’Oro” alla scrittrice Donatella di Pietrantonio. Un riconoscimento dedicato a chi si è distinto per l’impegno scientifico, sociale o letterario verso l’infanzia. La scrittrice ha ricevuto virtualmente il premio collegandosi in videochiamata. Con la seguente motivazione: “Il premio speciale fiaba d’autore va alla scrittrice Donatella Di Pietrantonio per il libro di storie per bambini e adulti “Lucciole, squaletti e un po’ di pastina” (Salani). Il riconoscimento, quest’anno alla sua prima edizione, intende premiare chi tra i contemporanei, autori affermati o professionisti provenienti da altre discipline, si è distinto per qualità nella scrittura di fiabe e si è misurato felicemente con questo genere antico e popolare. Di Pietrantonio è anche scrittrice dalle qualità e dal talento riconosciuti: con i suoi romanzi ha ottenuto due tra i più prestigiosi riconoscimenti letterari italiani (con L’arminuta il Premio Campiello nel 2017 e con L’età fragile il Premio Strega 2024). L’autrice, laureata in Odontoiatria, ha esercitato a lungo, in parallelo alla scrittura, la professione di dentista pediatrico sviluppando un rapporto speciale con i bambini raccogliendone i timori (chi apre volentieri la bocca al dentista!) e conquistandone la fiducia. Proprio da quell’esperienza lavorativa speciale, nel corso del tempo, sono nate le sette fiabe poetiche e delicate raccolte nel libro: raccontano storie di amicizia, di scoperta, di inclusione, di incanti e di magia. La vita segreta delle lucciole, il riscatto di uno squaletto preso in giro dai compagni, l’avventura di una pastina a forma di lettere dell’alfabeto che si annoia a stare sugli scaffali del supermercato…Sono fiabe preziose per inventiva, originalità dei personaggi e fantasia nella costruzione, storie in cui Di Pietrantonio riesce a lasciare spesso chi legge a bocca aperta. Per lo stupore".
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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