Piciocchi, candidato «a km zero» vuole concludere ciò che ha iniziato

La presentazione ufficiale nella corsa alla carica di primo cittadino per il centrodestra con l’obiettivo chiaro: «Indietro non si torna»

Monica Bottino 18/02/2025
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Pietro Piciocchi, il «candidato a km zero» - come è stato definito da Matteo Campora, consigliere regionale del centrodestra che lo sostiene nella corsa a Palazzo Tursi - ha presentato ieri mattina la propria candidatura con le linee guida del suo programma «in  continuità» con quanto è stato fatto negli ultimi anni. La frase che più si è sentita ripetere ieri è stata «indietro non si torna», con riferimento al rinnovamento che la città ha vissuto e sta vivendo, impresso dai due cicli di governo di Marco Bucci, ora presidente della Regione. Anche Bucci, ieri, ha partecipato all’investitura ufficiale di Piciocchi, alla presenza dei rappresentanti politici: l’onorevole Matteo Rosso (FdI), il viceministro Edoardo Rixi (Lega), l’onorevole Ilaria Cavo (Noi Moderati), il coordinatore regionale di Forza Italia, Carlo Bagnasco, il coordinatore ligure dell’Udc Umberto Calcagno e i rappresentanti delle liste civiche Carmelo Cassibba Vince Genova (anche presidente del consiglio comunale) , Stefania Cosso (Orgoglio Liguria) e per il Nuovo Psi Simone Boido.
Tutti sono stati concordi nel definire quella di Piciocchi l’unica candidatura possibile, ne segno di una continuità che rappresenta la grande forza della coalizione di centro destra. Un uomo che ha lavorato dietro le quinte e che oggi ci mette la faccia, meritatamente. Qualcuno ha ricordato i valori cattolici del candidato (padre di sei figli con altri due in affido), e lui stesso ha precisato la vocazione «al servizio della città e dei cittadini» perché «mi ritengo una persona fortunata e insegno ai miei figli che chi ha avuto tanto deve restituire agli altri».
E, poi, ancora sulla forza unitaria della sua candidatura, Piciocchi ha aggiunto di avere «un’idea chiara sulla città, noi non siamo una coalizione elettorale, per noi i cittadini sono al centro di tutto», e «non mi interessa la spartizione delle poltrone... ho ragionato tanto, pensando che comunque con otto anni passati al servizio della città potevo dire di aver già dato il mio contributo, ma ho sentito la responsabilità di accettare la sfida».
Il programma di Piciocchi, quindi, è «continuare quello che stiamo facendo, senza esitare a realizzare quelle opere di cui Genova non può più permettersi di aspettare».  Tra i temi il primo quello delle infrastrutture, e a questo proposito, a una precisa domanda Piciocchi ha risposto che «non c’è alcuna prospettiva di allargamento del porto di Prà-Voltri, diciamolo una volta per tutte». Altri argomenti che stanno a cuore al candidato sono la sicurezza, la pulizia e le manutenzioni, la cultura, la creazione di spazi per i giovani ma anche un’attenzione agli anziani, con grandi progetti di digitalizzazione nella terza età. «Un’attenzione verso la persona che dobbiamo mettere la centro del nostro operato», ha detto Piciocchi che ha anche ribadito la volontà di andare nei quartieri a rendersi conto di persona di ciò che serve e che viene richiesto dai cittadini. 
E se, sulla domanda relativa al fatto che alle ultime elezioni regionali le maggiori preferenze elettorali dei genovesi non siano state per Bucci e la sua coalizione (che ha superato il centrosinistra con i voti delle Province, specie a Ponente), Piciocchi scivola via, risponde invece volentieri alla tempistica con cui gli elettori del centrodestra conosceranno anche i nomi dei candidati per i Municipi. «Una settimana credo basterà per decidere», tenendo conto che verranno «riconosciuti anche i meriti a chi ha lavorato bene». Sempre nel segno delle continuità, dunque e della forza unitaria che ha caratterizzato le passate giunte comunali di Bucci, che ha ricordato di aver portato a Genova sei miliardi di euro dal governo. «Secondo voi - ha detto Bucci - dobbiamo riportarli indietro?», la risposta è stata l’applauso scrosciante del pubblico.
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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