Genovesi pronti a spendere 200 euro a testa per Natale

L'appello dei vertici di Confcommercio: "Andate nei negozi di vicinato per sostenere l'economia della nostra città"

Monica Bottino 05/12/2024
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I genovesi spenderanno in media 200 euro a testa per i regali di Natale, scegliendo capi di abbigliamento o anche prodotti enogastronomici, insieme alla super gettonata tecnologia. «Ma l’importante, affinché la nostra economia locale ne abbia benefici, è che gli acquisti siano fatti nei negozi cittadini e non sui canali on line». Così Alessandro Cavo, presidente di Confcommercio Genova, guarda alle prossime festività come un’opportunità per il rilancio del tessuto economico commerciale genovese, che soffre per chiusure e situazioni difficili che riguardano piccoli negozi di vicinato, come anche grandi catene. «Il mese di dicembre, con il Natale ormai alle porte, rappresenta per il commercio genovese una sfida cruciale, ma anche un’opportunità fondamentale per sostenere la ripresa dei consumi e dare respiro a tante attività economiche della città - dice Cavo - Noi siamo ottimisti: in base ai dati del Centro Studi di Confcommercio i segnali macroeconomici, dall’inflazione in progressivo rallentamento alla stabilità delle tredicesime, ci offrono un quadro più stabile rispetto ai mesi precedenti, ma il sostegno al commercio locale rimane un obiettivo prioritario. A Genova, la propensione a fare acquisti per il Natale resta positiva, con una spesa media pro capite che dovrebbe aggirarsi attorno ai 200 euro per regali e prodotti tipici. Tuttavia, la sfida maggiore rimane quella della competitività rispetto ai canali di vendita online. Per affrontare questa sfida, è essenziale puntare su elementi distintivi come la qualità, la tradizione e la prossimità, che i nostri negozi fisici possono offrire in modo unico».
Cavo prosegue sottolineando che «il nostro Centro Studi nazionale rileva che le tredicesime nel 2024 superano i 54 miliardi di euro a livello nazionale, grazie a un incremento degli occupati e rappresentano un volano per i consumi di dicembre. Sicuramente, anche a  Genova, una parte di queste risorse sarà dedicata alle spese natalizie, sostenendo i negozi di vicinato della nostra città tanto in centro come negli altri quartieri e nei i mercati rionali».
Il punto sul mondo dell’abbigliamento lo fa Manuela Carena, presidente Federmoda Confcommercio Genova. «I nostri negozi vivono un periodo complicato, con tante chiusure, ma anche con nuove aperture... certamente pratiche come il Black Friday, che è durato molto più di un giorno, in apparenza ripagano in parte, ma poi penalizzano il periodo natalizio. I negozi di qualità che hanno un legame con il territorio e guadagnano la fiducia del cliente fanno molta fatica, ma sarebbe bene ricordare che sostenere il commercio locale aiuta la città nel suo complesso». Secondo la presidente di Federmoda, comunque, anche il clima di incertezza mondiale non aiuta un mondo che è fatto anche di spensieratezza, quella che serve quando si acquista qualcosa che ci gratifica o che può gratificare chi lo riceve in dono. «Anche le guerre in corso lanciano, a nostro parere, un’ombra sul sentire delle persone, che sono meno propense a spendere, forse per timore del futuro».
Invece mantenere vivo il commercio è fondamentale. «È importante ricordare - aggiunge Cavo -  che dietro ogni acquisto locale ci sono famiglie, imprenditori e lavoratori che contribuiscono al tessuto sociale ed economico della nostra città. In questo periodo, dunque invitiamo i genovesi a sostenere il commercio di prossimità e a scegliere di investire nel territorio, perché ogni piccolo gesto può fare la differenza. Guardiamo quindi al Natale con ottimismo, consapevoli delle difficoltà ma anche fiduciosi nel ruolo strategico del commercio per il rilancio economico di Genova». 
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AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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