Festival lavoro, indagine "sicurezza importante come salari"

Sondaggio Piepoli, per 60% la sicurezza sul lavoro è la priorità

29/05/2025
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Un'Italia sempre più attenta alla qualità, all'etica e alla sicurezza dell'ambiente lavorativo oltre che alla retribuzione. Ė la fotografia che emerge dall'indagine demoscopica "Gli italiani e il lavoro", condotta dall'Istituto Piepoli per conto della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro, e presentata oggi a Genova durante la prima giornata del Festival del Lavoro. L'indagine è stata realizzata attraverso 501 interviste con metodologia CATI/CAWI a un campione rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su. Salari e sicurezza sono sullo stesso piano. Quando si tratta di indicare le priorità sul tema del lavoro, due aspetti si impongono con forza: l'aumento dei salari (63%) e la sicurezza sul lavoro (60%). Le due tematiche emergono come le vere priorità per i cittadini e sono ben lontane dai temi che fino a qualche anno fa erano concepiti come prioritari, come la crescita occupazionale (35%) o la riduzione della precarietà (31%). Per quanto riguarda l'inflazione e la responsabilità delle imprese per il 43% degli italiani l'inflazione è la principale causa della perdita di potere d'acquisto dei salari e la responsabilità di contrastare questo fenomeno ricade sulle imprese (46%), seguite dai sindacati (35%). Sicurezza sul lavoro: promosse le istituzioni, bene anche le aziende. L'attenzione alla sicurezza sul lavoro è aumentata negli ultimi anni, soprattutto da parte delle istituzioni (il 41% ritiene sia cresciuta), ma anche delle aziende (il 26%). I sindacati ricevono, invece, una valutazione più tiepida (22%), con un lieve saldo positivo. Italiani tutelati e formati. Il 52% dei lavoratori si sente tutelato sul proprio luogo di lavoro e 7 il 71% dichiarano di partecipare regolarmente a corsi di formazione obbligatoria organizzati dall'azienda per cui lavorano. Alla domanda su chi debba occuparsi principalmente della sicurezza sul lavoro, gli italiani si dividono: il 51% attribuisce la responsabilità principale alle imprese, mentre il 40% sottolinea la necessità di un impegno condiviso tra datori di lavoro e lavoratori. Conciliazione vita-lavoro e IA. Nel report anche una domanda su come facilitare la conciliazione tra lavoro e vita privata: qui la richiesta più forte arriva sul fronte dei servizi per le famiglie. Il 51% degli intervistati indica come priorità l'ampliamento dell'offerta di strutture come asili nido, seguiti da maggiori servizi aziendali (21%). Infine, una considerazione sull'intelligenza artificiale, sempre meno percepita come una minaccia e sempre più come un'opportunità: il 58% degli italiani (il 66% tra i giovani) si dichiara favorevole al suo utilizzo per aumentare la competitività sul lavoro.
Direttore: DIEGO RUBERO
AUT. TRIB. CUNEO n° 688 del 20/12/23
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