Due impianti scuotono il centrodestra

Regione vicina alla crisi dopo le divergenze sul rigassificatore. In Comune, il problema del forno crematorio

Diego Pistacchi 25/07/2024
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Il rigassificatore galleggiante
Là dove non sono riuscite l’inchiesta e le opposizioni, potrebbero riuscire le decisioni interne alla maggioranza. E le turbolenze si estendono dalla Regione al Comune. Le dimissioni di Giovanni Toti  non sono più un’ipotesi accademica, una possibilità ventilata dallo stesso governatore agli arresti domiciliari che gli alleati, nel corso degli incontro nella villa di Ameglia, avevano a parole respinto. Lo stesso Toti, giorni fa, aveva ribadito di essere disposto a «resistere» a patto che la maggioranza dimostrasse di saper andare avanti sulla strada tracciata. Ma è stato proprio il reggente,il leghista Alessandro Piana, uno dei primi a cambiare rotta, ad esempio sul rigassificatore di Savona, sposando le proteste del territorio che, in c aso di elezioni, potrebbero far perdere parecchi voti. Proteste finora respinte dalla Regione che spiegava come il progetto rigassificatore fosse un’iniziativa del governo centrale che Toti era stato chiamato ad attuare come commissario straordinario.
Ma è tutta una serie di  decisioni del presidente facenti funzioni Piana, fin dai primi giorni di reggenza, ad aver creato il gelo con la Lega, tanto che l’incontro sempre richiesto da Toti era con il leader nazionale Matteo Salvini. Incontro autorizzato ma non ancora calendarizzato. E se il vicepremier leghista è sempre stato, nelle dichiarazioni, il più forte sostenitore di Toti, nei fatti il partito che ha preso in mano le redini della Regione si sta comportando in maniera assai diversa.
Probabile che alla luce di questi cambiati atteggiamenti, lo stesso Toti decida di non sacrificare più una sua strategia processuale che gli varrebbe facilmente una liberazione in caso di dimissioni, per restare in sella rinviando il voto al 2025, peraltro come previsto dalla scadenza naturale. Ieri, in un consiglio regionale già carico di tensioni per l’avvio della discussione sull’assestamento di bilancio (e ancor prima per una pretestuosa polemica sulla presenza istituzionale della Regione alla commemorazione di militari della Rsi uccisi a guerra finita, da prigionieri, sul Monte Manfrei), da banchi dell’opposizione è più volte risuonata la provocazione:«Questo è l’ultimo bilancio che approvate».
Una sfida fondata sulla convinzione che in questi giorni ci si possa attendere da un momento all’altro una clamorosa svolta da parte dello stesso governatore. E se il clima in casa centrodestra in Comune a Genova sembra assai più sereno, qualche nuvola la spingono all’orizzonte del sindaco Marco Bucci sempre gli alleati turbolenti. Ancora una volta a proposito di un progetto contestato da qualche comitato di cittadini. È il caso ad esempio del nuovo forno crenatorio del cimitero di Staglieno, Ieri, in commissione, mentre la proposta presentata dal vicesindaco Pietro Piciocchi sembrava incassare critiche solo dall’oppossione, il consiglieri di Forza Italia Paolo Aimé si è detto contrario: «Se serve lo facciamo ma se non serve, non facciamolo. Io ho tutto il materiale che dimostra che non serve. Le emissioni dei forni crematori sono fortemente nocive e possono influire sulla salute. Per questo Forza Italia chiede di fermare il progetto». 
A zittire Aimé e a togliergli la rappresentanza del partito ci pensa a stretto giro una nota di Mario Mascia, che non solo è assessore della giunta Bucci, dopo essere stato il consigliere azzurro più votato, ma è anche coordinatore provinciale del partito: «Non c’è stato alcun voto del gruppo di Forza Italia contro la giunta e nessuna spaccatura. Dopo la commissione ho chiesto chiarimenti ad Aimé, che evidentemente ha parlato a titolo personale da consigliere della Valbisagno e non ha mai inteso nemmeno mettere in discussione la compattezza della nostra maggioranza a sostegno del sindaco Bucci. Sono stato capogruppo di Forza Italia per tutto lo scorso mandato consiliare e non ho mai fatto mancare l’apporto di lealtà, competenza e professionalità del partito alla coalizione di centrodestra a sostegno del sindaco Bucci - dichiara Mascia - Visto che posso a pieno titolo parlare a nome di Forza Italia mi aspetto che per il futuro si tengano sempre più gli occhi puntati sul bene di tutta la città e sul gioco di squadra necessario a perseguirlo: nessuno di noi deve la sua elezione solo ai propri elettori. Lasciamo ad altri gli interessi particolari e confermiamo con forza, la forza di Forza Italia, il sostegno al Sindaco  Marco Bucci». Durissima presa di posizione. Quella di Aimé è stata una posizione stigmatizzata dal partito. Diversamente da «altre».
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