Bandi e progetti per supportare i negozi di vicinato
Valentina Sandrone 28/03/2025
La situazione del commercio di vicinato e degli esercenti locali, ormai schiacciati dai grandi gruppi e dall’e-commerce, è una piaga su scala globale e chiaramente non risparmia nemmeno la città di Cuneo. Le opzioni per arginare le chiusure e per evitare, o perlomeno rallentare, la desertificazione dei centri storici, possono essere quantomeno dibattute e alcune strade possono essere battute. Proprio di questo si è discusso nella seduta del consiglio comunale di lunedì 24 marzo, dove il consigliere degli Indipendenti Paolo Armellini ha presentato un’interpellanza incentrata proprio sulla «necessità di valorizzazione del centro storico di cuneo, per contrastare le numerose chiusure degli esercizi commerciali». Come evidenziato dal consigliere stesso, negli ultimi 10 anni in Italia hanno chiuso 110000 negozi, e Cuneo non fa eccezione, ma al contempo anche qui proliferano invece attività di ristorazione, bar e, in generale, somministrazioni di alimenti e bevande, in netta controtendenza rispetto al commercio al dettaglio. Non esiste la ricetta universale, ma il dibattito pubblico non può esimersi dal dare attenzione a un tema che sta cambiando incontrovertibilmente l’economia e i centri storici del Paese.
è vero che non è facile trovare il rimedio, ha incalzato Armellini, ma hanno chiuso solo in via Roma 17 attività commerciale, senza contare quante ne chiudano in zona Quadrilatero o nelle traverse e nelle strade secondarie del centro, arrivano poi ai casi emblematici di piazza Boves o della palazzina ex Telecom. Questa situazione di abbandono porta al degrado e trasforma un problema di tipo economico-commerciale in un problema sociale e di sicurezza pubblica. Da un lato, il degrado fisico di luoghi, l’incuria e l’abbandono, aumentano la percezione, reale o presunta, dall’altro le persone non si recano più ad acquistare in luoghi degradati o insicuri.
Alle osservazioni di Armellini hanno fatto seguito le opposizioni di centrosinistra, quali Claudio Bongiovanni di Cuneo Mia e Ugo Sturlese di Cuneo per i Beni Comuni. Entrambi i consiglieri si sono interrogati sul futuro del commercio di vicinato che, come evidenzia Sturlese, tiene viva la città e i rapporti sociali tra cittadini. Interrogarsi è d’obbligo, soprattutto su quali siano le attività che hanno chiuso, quale sia la loro storia e quali fossero i beni che commerciavano, anche per comprendere quali sono i settori maggiormente colpiti e se l’eccessiva offerta non porti invece a chiusure altrettanto eccessivamente rapide. Gli alti costi degli affitti commerciali e la tendenza a trasferire servizi essenziali, quali alcune scuole, fuori dal centro, incidono poi sull’andamento del mercato, anzi i costi degli immobili sono sicuramente la prima grande scure sul commercio al dettaglio. Come sottolineato dalla consigliera del PD Claudia Carli, l’amministrazione ben poco può fare nei confronti di proprietari di immobili privati, proprietari che forse non hanno interesse a ribassare i canoni, anche a fronte dei locali sfitti. Certo che anche l’amministrazione può, anzi deve, mettere in campo tutte le risorse possibili per sostenere il commercio, che rappresenta vita sociale per la città, e per non disperdere il patrimonio che sono le vie del centro. Di pari avviso anche le minoranze di centrodestra, per le quali sono intervenuti Franco Civallero e Valter Bongiovanni.
Il vicesindaco Luca Serale ha ricordato come l’amministrazione abbia già messo in campo azioni concrete per arginare il problema, a partire dal PISU. Si sono poi tenuti dei bandi con le cui risorse i commercianti hanno potuto rifare le facciate, abbattere le barriere architettoniche e, nel complesso, rendere i negozi più gradevoli esteticamente e fruibili per i clienti, questo sia con il Bando Periferie sia con il Distretto del Commercio. Sono stati investiti 175.000 euro per ripristinare il mercato coperto e le zone limitrofe a via del Seminario, restituendo alla città un gioiello di stile liberty purtroppo ancora troppo poco conosciuto e sfruttato. Inoltre, il 14 aprile si terrà a Cuneo il primo convegno regionale, organizzato proprio dal Distretto del Commercio, incentrato sulla situazione dei negozi, degli spazi commerciali e degli immobili sfitti. Verrà quindi presentato un progetto Interreg ALCOTRA con la città di Chambery, molto simile a Cuneo per conformazione e problematiche, proprio a trazione commerciale.
Le azioni che si possono mettere in campo sono molte, anche se talvolta, a fronte della legge della domanda e dell’offerta, le misure non sono sufficienti. La volontà dell’amministrazione risulta però ferma nel tutelare il più possibile, attraverso erogazioni, finanziamenti e progettazioni, i negozi di Cuneo, affinché il centro non diventi una lunga sequela di «vuoti a rendere» ma rimanga polo attrattivo di vivacità e vitalità.
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