Previsionali occupazionali scendono nel trimestre in Piemonte

Preoccupa la difficoltà di reperire lavoratori. Il rischio è di lasciare vacanti il 49% delle offerte

Loredana Polito 16/08/2024
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Sono circa 20.240 i contratti programmati dalle imprese piemontesi per agosto 2024, valore che sale a 87.120 se si considera l’intero trimestre agosto-ottobre 2024.

Il trend appare positivo a livello mensile (+940 entrate rispetto ad agosto 2023, per una variazione tendenziale del +4,9%) e negativo su base trimestrale (-4.410 assunzioni rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). A livello complessivo nazionale si registra una crescita più intensa rispetto ad agosto 2023 (+7,5%) e un aumento anche sul corrispondente trimestre del 2023 (+2,3%). Le entrate in Piemonte ad agosto 2024 rappresentano il 23,2% delle 87.400 assunzioni previste nel Nord Ovest e il 6,4 del totale di quelle nazionali (315mila circa).

Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, basato sulle interviste effettuate su un campione di imprese nel periodo 17 giugno–luglio 2024.

Il 53,8% delle assunzioni programmate per il mese di agosto riguarda imprese di micro e piccola dimensione (1-49 addetti), il 21,9% realtà di medie dimensioni (50-249 addetti) e il 24,3% grandi aziende (250 dipendenti e oltre).

Il 75,6% delle entrate programmate dalle aziende piemontesi riguarderà personale dipendente (valore in calo di oltre due punti rispetto a luglio 2024), il 18,7% lavoratori somministrati (percentuale in aumento), il 2,1% collaboratori e il 3,7% altri lavoratori non alle dipendenze. 

Delle 20.240 entrate previste in Piemonte nel mese di agosto 2024 il 13% è costituito da laureati (in calo di un punto rispetto a luglio 2024), il 28% da diplomati (in calo di un punto sul mese precedente), le qualifiche o diplomi professionali e la scuola dell’obbligo pesano rispettivamente il 39% e il 18% (entrambe in aumento).

Considerando i dati del trimestre agosto-ottobre 2024 emerge come siano sempre i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro con 58.280 entrate, il 66,9% del totale (-2.840 unità in meno rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). L’industria prevede 28.840 entrate, generando il 33,1% della domanda totale e segnando un calo di circa 1.570 unità rispetto al periodo agosto-ottobre 2023.

Poco meno di un’assunzione su tre (32,3%) interesserà giovani con meno di 30 anni. Nel 23% dei casi le imprese prevedono di assumere personale immigrato.

Si conferma elevato il mismatch tra domanda e offerta di lavoro: a agosto è difficile reperire il 49,0% dei profili professionali ricercati, quota sostanzialmente stabile rispetto a un anno prima, ma in diminuzione rispetto al mese di luglio 2024. L’incidenza delle posizioni lavorative che rischiano di restare scoperte in Piemonte è in linea con quella registrata a livello medio nazionale (49,0%). Le difficoltà di reperimento sono legate in primo luogo alla mancanza di candidati (35,0%, in calo rispetto ad agosto 2023), cui segue l’inadeguata preparazione degli stessi (10,0%, in lieve aumento rispetto a un anno fa). Tra le figure più difficili da trovare ad agosto 2024 al primo posto si collocano gli operai specializzati addetti alle costruzioni e mantenimento di strutture edili (l’88,6% delle circa 300 entrate programmate è di difficile reperimento), seguono con una difficoltà di reperimento dell’81,7% e con circa 100 entrate previste, gli operatori della cura estetica.

In terza posizione, con una difficoltà di reperimento inferiore alle precedenti (78,1%) si collocano i Meccanici, artigiani, montatori, riparatori, manutentori macchine fisse/mobili (530 figure ricercate).

Tra le altre figure che le imprese non riescono a trovare sul mercato del lavoro si annoverano anche Fabbri ferrai costruttori di utensili (76,1%), Tecnici, informatici, telematici e delle telecomunicazioni (74,1%) e Conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (71,9%). A livello secondario si riscontrano nel complesso problematicità (45,5%) nel reperimento di candidati inferiori alla media regionale.

 

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